Le squadre di speleologi della Stazione di Verona sono intervenute nella notte in soccorso di una ragazza bloccata nella grotta della Spluga della Preta.
La donna, 23 anni, era scesa nell’abisso dei monti Lessini, uno dei piu’ complessi che arriva fino a -900 metri di profondita’, con un gruppo di amici. Nel risalire da quota -200, la ragazza, sfinita dalla stanchezza, non era piu’ riuscita a proseguire.
La Spluga della Preta (Wikipedia) – è un abisso carsico che si trova nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo vicino alla sommità del Corno d’Aquilio a nord. L’imbocco della Spluga fa parte delle zone delle pialde ultimo lembo della provincia di Verona che si incunea in quella di Trento, la profondità attualmente esplorata è di 877 metri nel suo punto più basso con cunicoli ancora inesplorati.
l 20 luglio 1964 vi fu l’unica perdita umana nell’esplorazione della Spluga. Morì Marisa Bolla Castellani, moglie del capospedizione Luigi Castellani. La cronistoria fatta sul sito del FIE si trova al link sottostante. Nel periodo 1970 1975 si arrivò con una serie di spedizioni all’attuale punto conosciuto più basso a 985 metri di profondità dall’imbocco. Da allora grosse spedizioni non furono più organizzate, salvo una con una forte impronta ecologica. Dal 1988 al 1992 l’operazione Corno d’Aquilio ebbe come obiettivo di procedere alla pulizia dell’abisso, di dare un completamento organico ai rilievi scientifici anche di flora e fauna, di effettuare foto e riprese cinematografiche e di fare precisi rilievi metrici dei percorsi dell’abisso.
Da oltre 30 anni è uno degli abissi più frequentati al mondo per la rilevazione precisa dei percorsi e conseguentemente della messa in stato di sicurezza. Negli ultimi anni ci sono state spedizioni provenienti da più paesi, in uno scambio delle relative conoscenze speleologiche. Da rilievi precisi effettuati dall’OCA (operazione Corno d’Aquilio) la profondità dell’abisso risulta di -877m.