A breve sara' la volta delle contestazioni dei reati per i quindici indagati a piede libero, nell'indagine per presunte irregolarita' in appalti pubblici in Trentino.
L'indicazione e' stata fornita dal Procuratore capo di Trento, Stefano Dragone all'agenzia di stampa ANSA, parlando di "tempi brevi, ma non brevissimi, dal momento che le indagini sono ancora in corso".
Con questo, si è fatto chiaramente intendere, che le contestazioni non arriveranno prima delle elezioni, ma tutto sarà rimandato a dopo il 26 ottobre. Tra i quindici indagati potrebbe emergere un nuovo filone d'inchiesta hce interessa nuovi appalti e nuove operazioni che coinvolgono enti pubblici in Trentino.
Un'inchiesta quindi, destinata a suscitare nuovo clamore dopo il terremoto che ha scosso l'intero mondo politico ed economico locale.