L’appuntamento è fissato per le ore 20, ogni prima domenica del mese, fino a settembre, nei pressi del capitello della Peste di Pieve. “Piuttosto che far morire una tradizione è meglio bruciare un paese” recita un antico detto popolare che esprime al meglio l’attaccamento di una comunità alla propria storia. In questo caso si tratta dei residenti di Pieve che proprio nel mese di maggio hanno riesumato, dopo alcuni anni di abbandono, la storica recita delle ‘Tanie’, definizione dialettale delle Litanie
di Liliana Cerqueni
In effetti la popolazione uscì indenne dal flagello della peste e nei secoli successivi onorò la promessa fatta. Il capitello, edificato nel 1656, poggia sulla facciata di un edificio e venne rifatto nel 1952 per il rifacimento dello stabile, senza perdere mai, negli avvicendamenti, il suo profondo significato.
Una volta al mese si incontreranno a recitare Litanie Lauretane,
“ Evviva Pieu se vien la neu, evviva Pieu se vien la piova, evviva pieu s’el va in malora, s’el va in malora senza pasiòn’, recita il ritornello, e questo ribadisce la voglia di affermare l’attaccamento al proprio paese, la volontà di apprezzarlo incondizionatamente. Le ‘Tanie’ continueranno, il voto sarà ancora una volta onorato, la piazzetta davanti al capitello si riempirà, confidiamo, di volonterosi ‘pievatoli’, curiosi appassionati di storia locale e chiunque apprezza momenti come questi.
L’appuntamento è fissato per le ore 20, ogni prima domenica del mese, fino a settembre, nei pressi del capitello della Peste a Pieve, nel Primiero. L’invito è a partecipare numerosi per riscoprire insieme la storia, ma soprattuto una tradizione unica, in uno dei borghi più suggestivi, tra le Dolomiti trentine.