Venerdì sera l'uomo stava maneggiando il residuato bellico nella sua autorimessa e l'avrebbe forato, provocando la fuoriuscita di un liquido. Poi ha accusato bruciori agli occhi e difficoltà respiratorie, così si è recato all'ospedale di Montebelluna, dove è stato ricoverato in prognosi riservata, ma non sembra in pericolo di vita.
Immediatamente è scattato l'allarme: sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, il nucleo Nbcr di Treviso, i carabinieri di Montebelluna e il genio guastatori dell'esercito di Udine, con il coordinamento della Prefettura di Treviso. Il garage infatti si trova in una zona in comune con altri stabili e tre palazzine, 34 appartamenti e altrettante famiglie, sono state fatte evacuare per precauzione, contro il rischio di esplosione e quello legato alla presenza del contaminante, perché l'ordigno, di circa 40 centimetri, conteneva fosgene: un gas soffocante che colpisce l'apparato polmonare e può provocare lesione anche gravi di tipo polmonare.
Sono state attivate subito le procedure di messa in sicurezza, disponendo l'evacuazione della zona e gli artificieri dell'esercito, il genio guastatori di Udine sono intervenuti lo hanno rimosso e portato in un sito di stoccaggio, in una cava di Nervesa della Battaglia, dove è stato tumulato. Nei prossimi giorni verrà reso inerte, da una squadra di specialisti dell'esercito. Ora i vigili del fuoco sul posto stanno effettuando le operazioni di bonifica dall'agente contaminante.
Alcune persone, che abitano nelle palazzine evacuate. Una decina si sono recate all'ospedale di Treviso lamentando blandi sintomi come bruciori agli occhi, i medici in via precauzionale li stanno visitando, ma le loro condizioni non destano preoccupazioni. La magistratura ha disposto l'arresto del 33enne che si è improvvisato artificiere.