Lavoro incessante nel centro Italia per organizzare gli interventi immediatamente successivi alla prima emergenza, anche se le scosse non sono mancate pure in questa giornata. A Rieti, dove opera la Direzione comando e controllo, è presente anche la protezione civile trentina: “Stiamo organizzando l’invio di squadre di vigili del fuoco – spiega l’ingegner Stefano De Vigili – specializzate nella messa in sicurezza degli edifici. Bisognerà invece attendere che lo sciame sismico si attenui prima di poter attivare gli specialisti del Nucleo tecnico che avranno il compito di certificare l’agibilità di case e infrastrutture
Trento – Il Comitato Operativo Nazionale della protezione civile, che ha coordinato i soccorsi alle popolazioni colpite dall’evento sismico di mercoledì scorso, conclude la propria attività. Ad esso subentra la Di.Coma.C. (Direzione Comando e controllo), struttura della protezione civile nazionale che ha le funzioni di coordinamento e di supporto per le attività di tutti i soggetti operanti sul territorio colpito dall’evento: tra questi vi è anche il Dipartimento Protezione civile della Provincia autonoma di Trento che ha il coordinamento, anche nell’ambito emergenziale, dei sistemi di protezione civile delle Regioni e delle Province autonome.
Le attività sono ancora riferite alla fase di soccorso tecnico urgente per alcune zone, ma in genere le azioni si stanno spostando verso l’assistenza alla popolazione. La Di.Coma.C. è strutturata per funzioni ed obbiettivi, tra i quali la gestione dei campi di accoglienza della popolazioni e le relative alternative d’ospitalità, i consolidamenti e le opere provvisionali, l’aspetto sanitario con il passaggio dai PMA (posti medici avanzati) ai PASS (posto di assistenza socio sanitaria), la gestione della macchina operativa ed il ripristino delle attività scolastiche per l’inizio del ritorno alle normali condizioni di vita.
All’interno della Di.Coma.C. sono rappresentate tutte le forze nazionali in campo; tra queste troviamo il Dipartimento nazione della Protezione civile, la Protezione civile del Trentino con funzioni di coordinamento delle Regioni, le Regioni direttamente colpite dall’evento, le forze dello Stato (Vigili del fuoco, Esercito, Carabinieri, Polizia, Forestale e Guardia di Finanza), ANCI (Associazione nazionale dei Comuni) e per la prima volta in fase emergenziale il Ministero dei Beni culturali.
Come Provincia autonoma di Trento ci sta organizzando per le attività di puntellazione ed opere provvisionali delle strutture e degli edifici, con priorità a quelli prospicenti ai sistemi infrastrutturali, alla viabilità ed a quelli pubblici. In tal senso la Protezione civile del Trentino si organizzerà con quattro squadre operative dei Vigili del fuoco Permanenti e Volontari, che si alterneranno in turni di 48 – 72 ore; questa è un’attività per la quale il Trentino vanta una grande specializzazione che è stata ampiamente collaudata nei grandi teatri di crisi (si ricorda, ad esempio, l’intervento alla chiesa di Bazzano a seguito del terremoto de L’Aquila). Altra attività di rilievo per il ritorno alle normale condizioni di vita è riferita a quella dei tecnici agibilitatori appartenenti al Nucleo tecnico della Provincia autonoma di Trento; in tale contesto, solo dopo che saranno terminate le forti scosse sismiche, gruppi di ingegneri ed architetti effettueranno rilievi sugli edifici al fine di verificare i danni provocati dal terremoto e per poter quindi stimare l’agibilità dell’edificio.
Inoltre il Trentino sta organizzando un nucleo operativo per la realizzazione di una scuola provvisoria composta da moduli prefabbricati che permetterà la ripresa delle lezioni; anche questo è uno sforzo per il ritorno alle normali condizioni di vita dei ragazzi che hanno vissuto la tragedia del terremoto. La scuola sarà realizzata dalle strutture appartenenti al Dipartimento provinciale della protezione civile, con la collaborazione dei Vigili del fuoco Volontari del Primiero che si occuperanno della realizzazione della copertura dell’edificio per rendere il plesso meno provvisorio e con un miglior impatto psicologico sui ragazzi.
Nel ricordare che non servono donazioni di vestiti e cibo, si fa presente che a breve sarà sottoscritto un protocollo di solidarietà che coinvolgerà numerosi enti (tra questi le pubbliche amministrazioni, le imprese, i sindacati, le associazioni di volontariato); il protocollo provvederà ad istituire un Comitato di controllo affinché le donazioni dei Trentini trovino una reale ricaduta sul territorio colpito dal sisma.