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Tragedia a Mestre, sotto accusa il guardrail: identificate tutte le vittime, si attende autopsia autista

L’unica vittima italiana è il 40enne trevigiano, Alberto Rizzotto, l’austista deceduto, che si trovava alla guida, si attend el’autopsia. Inchiesta per omicidio stradale plurimo per il momento senza indagati. Ventuno le vittime, tutte straniere. Due le ipotesi principali al vaglio sulle cause dell’incidente: una manovra azzardata o un malore del conducente

Il bus precipitato a Mestre

 

NordEst (Adnkronos) –  Ventuno morti, tra loro alcuni bambini: al bilancio della tragedia si aggiungono 18 feriti. Le vittime sono di diverse nazionalità. A bordo c’erano anche cittadini ucraini, tedeschi, francesi e croati. L’autista 40enne trevigiano, Alberto Rizzotto, risulta tra le vittime. Una strage in un incidente che funesta Mestre poco prima dele 20. Tra le cause, forse un malore di chi era al volante, ma non si scarta nessuna ipotesi.

“Dai primi rilievi non ci sono segni di frenata – dice il comandante della Polizia municipale di Venezia, Marco Agostini accorso sul luogo dell’incidente – il malore del conducente è un’ipotesi”. Per chi era a bordo difficile avere scampo, il bus si è infatti incendiato: le fiamme si sono propagate dopo il terribile impatto, forse generate dall’esplosione del serbatoio del pullman che conteneva metano e poi alimentate dallo stesso gas. I vigili urbani parlano di ‘bus elettrico’, dunque il mezzo probabilmente era ibrido.

Il bus Ncc (servizio atipico) nuovo di zecca, noleggiato per un servizio di navetta dal campeggio Hu di Marghera per i suoi ospiti, trasportava una quarantina di turisti. I vigili del fuoco hanno lavorato contro il tempo per spegnere le fiamme che non hanno reso agevoli i soccorsi. Sul posto sono subito state fatte convogliare le ambulanze di tutto il territorio, decine le auto delle forze dell’ordine. L’Usl 3 di Venezia ha attivato il protocollo delle “grandi emergenze” che prevede la messa a disposizione di tutti i pronto soccorso degli ospedali ed il richiamo al lavoro di personale di rinforzo.

La dinamica è ancora da accertare ma dai primi rilievi emerge che il bus è precipitato da oltre dieci metri, un volo dopo avere urtato violentemente la doppia barriera di protezione del cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4. Il pullman ha sfondato la prima protezione fatta da un guard rail e la seconda barriera in metallo che delimita il passaggio pedonale. Poi si è schiantato giù, capovolgendosi, e finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre incendiandosi.

Il sindaco Brugnaro proclama il lutto cittadino per “l’immane tragedia che ha colpito questa sera la nostra comunità e in memoria delle numerose vittime che erano nell’autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole”. Ora è il tempo del dolore. Ma gli inquirenti sono già al lavoro per capire le cause. La polizia stradale sta effettuando i rilievi: c’è da verificare la traiettoria della caduta, le condizioni del manto stradale. Segni di frenata sull’asfalto pare non ce ne siano. E per ora il malore sembra l’unica spiegazione ad una tragedia inspiegabile.

 

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