Comunico ai capigruppo ed al segretario comunale che, visto il Testo unico delle leggi regionali sull’ordinamento dei comuni della Regione autonoma Trentino-Alto Adige (D.P.Reg. 1 febbraio 2005 n. 3/L), nonché la risoluzione del Ministero dell’Interno n. 15900/129/2001 – che, in assenza di norma impeditiva nel regolamento comunale – come nel caso specifico -, il sottoscritto costituirà un gruppo consiliare autonomo, seppur costituito da un solo consigliere, al quale saranno concessi tutti i diritti prescritti dalla normativa per i capogruppo.
Preme rilevare che la posizione espressa dalla presente dichiarazione trae corpo da un’approfondita analisi della ratio che ha condotto nel 1994 (L. R. 30 novembre 1994, n. 3) a modificare la normativa che regolava la materia elettorale degli enti locali. In particolare è opportuno che la scelta di inserire un premio di maggioranza che di fatto assegna i due terzi dei componenti del Consiglio comunale alla lista che risulta ottenere la maggioranze anche relativa dei voti risiede nella allora impellente necessità di garantire la governabilità dei enti comunali.
Purtroppo abbiamo assistito ad un’aberrazione dell’inevitabile effetto lesivo dei diritti delle minoranze: in particolare v’è stato uno svilimento ed una delegittimazione profonda del ruolo non solo delle minoranze consiliari, ma pure dei consiglieri di maggioranza i quali si sono visti privare sia della possibilità di collaborare in sede di programmazione delle politiche amministrative sia del sacrosanto diritto di esprimere la propria personale opinione durante le sedute dell’organo consigliare. Si badi che tale diritto è riconosciuto costituzionalmente e minare tale diritto non ottiene altro risultato che sminuire il ruolo di rappresentanza e lo stesso principio di rappresentatività che ogni singolo consigliere riveste.
Voltaire, celebre filosofo e scrittore del diciasettesimo secolo, ebbe a dire:”Non condivido la tua idea ma darei la vita perché tu la possa esprimere”; non si chiede ciò, seppure sarebbe auspicabile in una perfetta democrazia rispettosa di ogni idea, ma un atteggiamento che assegni il giusto valore all’istituzione rappresentata dai consiglieri assolutamente sì.
Dispiace invece dover prendere atto che il principio della collegialità, che opera ad ogni livello della vita istituzionale di questa nazione, viene affossato nella maniera più cruda dal modo di operare di questa amministrazione che utilizza l’organo eletto come mero ratificatore di decisioni prese in altri uffici e comunque in altre sedi.
Mi sia permesso concludere, rivolgendomi in particolare a Lei signor Sindaco che ama citare Degasperi, ricordando un piccolo aneddoto: nel 1945 – all’indomani della conclusione della seconda guerra mondiale – si tennero in Gran Bretagna le elezioni politiche. Il giorno della pubblicazione dei risultati la moglie del primo ministro inglese Winston Churchill comunicò al marito che aveva perso. Egli, sorridendo, le rispose che sbagliava, egli aveva vinto perché la guerra era stata combattuta e vinta proprio perchè ci fosse la libertà di espressione.
Spero che questo diventi il motto della nostra amministrazione.
Concludo rassegnando, ovviamente, le dimissioni dalla importante carica di vice-assessore di cui sono stato onorato di ricoprire l’ufficio…"
Flavio Zortea
Consigliere comunale Transacqua