Treno deragliato, procuratore: “Scambio fuori posizione”
NordEst (Adnkronos) – Due morti e 31 feriti nell’incidente ferroviario avvenuto nel lodigiano sulla linea Milano-Bologna. Le vittime sono due macchinisti. Al vaglio l’ipotesi errore umano. La notte scorsa sulla linea erano in corso lavori di manutenzione. Le prime immagini. Da Viareggio a Pioltello: le tragedie sui binari.
Il treno deragliato “era partito alle 5.30 da Milano a Roma, si era fermato a Rogoredo e l’incidente è avvenuto alle 5.50 e ha determinato il decesso dei due macchinisti (FOTO). Per fortuna il treno era quasi vuoto, c’è stato un rischio contenuto: nella prima carrozza c’era solo una persona, due tre persone nelle carrozze successive. Il locomotore si è staccato a 300 all’ora e ha deragliato all’altezza di uno scambio posto in una posizione diversa da quella che doveva essere“. Lo spiega il procuratore di Lodi Domenico Chiari nella conferenza stampa sull’incidente ferroviario che ha coinvolto un Frecciarossa. Il procuratore precisa che “c’era uno scambio interessato da lavori di manutenzione” all’altezza di dove è avvenuto l’incidente ferroviario “e dobbiamo verificare se era chiuso o aperto. E’ una delle ipotesi che stiamo verificando, se lo scambio fosse stato dritto per dritto il treno non sarebbe deragliato. Non era in posizione”, chiosa.
Lo scambio sarebbe stato interessato da lavori proprio la scorsa notte, non si capisce se ordinari o straordinari: “Sicuramente – spiega Chiaro, sono stati fatti stanotte”, alle 4.30 circa, secondo le prime ricostruzioni. “Considerate che è una linea dell’alta velocità sottoposta a controlli continui, sono linee che sono destinatarie di una attività di manutenzione molto attenta. Quindi non si tratta di parti della struttura ferroviaria verificate una volta tanto, ma continuamente. Non credo che vada verificata ogni notte, ma lo verificheremo”. In particolare a essere interessato dai lavori sarebbe quello che in gergo tecnico si chiama ‘deviatoio’: “Stiamo verificando l’ipotesi dell’errore umano che potrebbe essere legato ai lavori di manutenzione che si fanno perché qualcosa si rompe o non c’è motivo di farli alle 4.30″, spiega ancora.
La manutenzione lungo la linea sarebbe “affidata a personale interno” e non affidata in appalto. “Quel treno – dice ancora Chiaro – è il primo che passava dal luogo dove sono avvenute le attività di riparazione. Dobbiamo cercare di capire che cosa non ha funzionato”.
L’ipotesi “che possa trattarsi di un attentato è destituita di ogni fondamento”, continua ancora il procuratore. Sono intanto state recuperate le scatole nere del Frecciarossa. Il treno, spiega Chiaro, “ha una scatola nera che registra tutte le operazioni salienti che svolge il macchinista”.
“Tenuto conto di quanto accaduto per Pioltello per liberare l’area ci vorrà non meno di due giorni. Per fortuna c’è una linea alternativa che consente di far passare i treni”, dice ancora il procuratore. Se “bisogna fare le cose con la massima rapidità possibile” per riaprire la linea ferroviaria, aggiunge, dall’altra parte “ci sono delle esigenze di accertamento di eventuali responsabilità che in un Paese democratico si fa seguendo le regole”.
Sciopero nazionale per le vittime
Dopo il drammatico incidente ferroviario in cui hanno perso la vita due macchinisti, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Fast e Orsa hanno proclamato due ore di sciopero, dalle 12 alle 14 di venerdì 7 febbraio, per il personale del gestore della rete nazionale, delle imprese ferroviarie che svolgono servizio di trasporto passeggeri e merci e delle società che svolgono servizi in appalto a bordo treno quali pulizia, servizi di ristorazione e accompagnamento treni notte.
Alla mobilitazione aderiscono anche i lavoratori che operano in Trentino, ad eccezione dei dipendenti di Trentino Trasporti che operano sulla tratta della Valsugana che non possono partecipare per questioni contrattuali, ma – si legge in una nota sindacale – “esprimono comunque piena e totale solidarietà alle famiglie delle vittime”.
I sindacati hanno chiesto alle imprese ferroviarie coinvolte nello sciopero che gli importi trattenuti dalle buste paga dei lavoratori vengano devoluti ai familiari delle vittime di questo gravissimo incidente.