Appena uscito da Palazzo Chigi, il Presidente della Provincia Ugo Rossi ha fatto sapere che è stata finalmente raggiunta un’intesa con il Governo circa i complessivi rapporti finanziari tra Stato e Province di Trento e Bolzano
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Roma – Accordo raggiunto a Roma fra le Province autonome e lo Stato per quanto riguarda i rapporti finanziari. “L’aspetto più importante – spiega il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi – è che con questo accordo siamo fuori da ogni manovra futura e da ogni nuova richiesta dello Stato, compresa la manovra che si sta profilando per le altre regioni. E’ stato anche ridotto di molto il sacrificio che le Province autonome sono chiamate a fare a sostenere dal 2018, e siamo certi che questa nuova cifra sarà tenuta ferma fino al 2023, un ulteriore elemento di garanzia e stabilità per i nostri conti.
La nota di Palazzo Chigi
Delrio: “Attuiamo i principi di autonomia e responsabilità”
È stato sottoscritto a Palazzo Chigi l’accordo tra il Governo, la Regione Trentino Alto Adige e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di regolamentazione dei rapporti finanziari. L’accordo è stato firmato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, dal Presidente della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, e dal Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, presenti il Ministro degli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il Sottosegretario Gianclaudio Bressa.
L’intesa raggiunta sancisce un patto tra Governo e Autonomie per la quantificazione del concorso della Regione e delle Province Autonome sia alla riduzione dell’indebitamento netto statale che al pagamento degli oneri del debito pubblico. In questo modo viene garantita da un lato la partecipazione delle Autonomie al risanamento dei conti pubblici e dall’altro una stabilizzazione dei loro contributi che consenta una migliore programmazione finanziaria. Viene inoltre fatta salva la facoltà da parte dello Stato di modificare unilateralmente per un periodo di tempo definito i contributi a carico delle Autonomie nella misura massima del 10 per cento per far fronte ad eventuali eccezionali esigenze di finanza pubblica. Un eventuale contributo superiore sarà invece concordato con la Regione e le Province Autonome. Le stesse si sono infine impegnate a ritirare tutti i ricorsi pendenti contro lo Stato in materia di finanza pubblica, e a rinunciare agli effetti positivi derivanti da eventuali pronunce di accoglimento di ricorsi presentati da altre Regioni.
“È un accordo perfettamente in sintonia con i principi che il Governo sta portando avanti dal suo insediamento – ha affermato Delrio – cioè il profondo rispetto per le autonomie e allo stesso tempo la loro responsabilizzazione. Siamo molto soddisfatti per questo passo avanti che ci ha permesso un’intesa più a lungo termine”.
Le novità nell’accordo
Sono state introdotte anche delle nuove possibilità per un utilizzo più flessibile delle risorse, quindi un allentamento e in prospettiva una eliminazione del patto di stabilità che tanto preoccupa la pubblica amministrazione e le imprese sul territorio. Abbiamo ottenuto la possibilità di introdurre crediti di imposta e detrazioni fiscali per le imprese, agevolandole nella loro attività e attirandone in Trentino di nuove. Abbiamo lora a possibilità di regolare le entrate che derivano dalle accise di gasolio e riscaldamento, che erano contenute nell’Accordo di Milano ma non erano mai state regolate e in più avremo la possibilità di utilizzare la cassa residua, ovvero i fondi che adesso sono inutilizzati, per ridurre il debito dei nostri Comuni.
Complessivamente è un buon accordo, che certamente prevede degli impegni anche da parte nostra, ritirare i ricorsi pendenti alla Corte costituzionale e garantire dal 2015 al 2017 il nostro contributo al risanamento della finanza pubblica, un contributo che in percentuale è molto al di sotto della proporzione che ci spetterebbe, e credo che anche questo sia un segnale positivo. Il maggiore importo che pagheremo negli anni 2015, 16 e 17 rispetto a quando pagheremo nel 2018 – precisa Rossi – ci sarà restituito dallo Stato”.
Alla firma dell’accordo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, e il presidente Rossi assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, presenti anche il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa.
Per Rossi questo è un passaggio “per certi versi storico, perché definisce un nuovo quadro, completamente diverso rispetto al passato, di come lo Stato regola i rapporti finanziari con le due Province autonome e viceversa. E’ un’epoca nuova che si apre, che vedrà il Trentino ancora più impegnato sul duplice versante della responsabilità e della crescita della competitività, nella consapevolezza però che l’Autonomia ne esce ulteriormente rafforzata sotto il profilo giuridico e storico. Copia dell’accordo verrà inviata infatti anche alla Repubblica d’Austria che eserciterà un controllo sul suo rispetto”.
Confronto in Consiglio provinciale
Grazie alla completa disponibilità manifestata dal Presidente Rossi, il Presidente del Consiglio provinciale – Bruno Dorigatti – ha potuto subito attivarsi per prevedere una comunicazione all’aula, da inserire nel programma della tornata di lavori assembleari in corso. Rossi dunque spiegherà i termini dell’accordo Stato-Pat verosimilmente in apertura della seduta di venerdì mattina 17 ottobre. Dorigatti riunirà in precedenza i capigruppo consiliari per concordare le modalità della comunicazione.