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Trentino, Evasione da 5,2 milioni di euro: 14 denunciati

Evasione di 5,2 milioni di euroLa società trentina opera nel settore della compravendita di componenti per computer, televisori al plasma e LCD. L’azienda al centro dell’attenzione degli uomini delle Fiamme gialle, opera in Trentino nel settore della compravendita di componenti per computer, televisori al plasma e LCD. L’attività ispettiva, che ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 14 persone per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e emissione di fatture false – art. 2 e art. 8 D.Lgs 74/2000 – ha interessato gli anni d’imposta 2005 e 2006 e si è conclusa con l’accertamento di materia imponibile sottratta a tassazione per circa 15 milioni di euro e con una evasione ai fini Iva di 5,2 milioni di euro.

I controlli –
Svolti dai militari della Compagnia di Trento, hanno avuto inizio da un monitoraggio delle transazioni commerciali tra la società in argomento ed i relativi clienti e fornitori ubicati in diversi Paesi dell’Unione Europea.
L’attività d’indagine, condotta in sinergia con altri Reparti del Corpo, ha consentito di stabilire che i prodotti elettronici risultavano “formalmente” importati nel territorio nazionale da altri soggetti residenti in Italia – c.d. “società cartiere” prive di una struttura operativa facenti capo a prestanome nullatenenti – mentre di fatto erano dirette alla società trentina.

I finanzieri della Compagnia di Trento hanno ricostruito il circuito cartolare fittizio, individuando le “società cartiera” (che hanno fornito alla predetta società i documenti attestanti l’acquisto nazionale del bene, omettendo il versamento delle imposte) con sede nelle province di Milano, Bologna, Teramo e Napoli, risalendo ai fornitori esteri con sede in Austria, Svizzera, Danimarca, Regno Unto, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Il sofisticato sistema fiscale –
In alcuni casi è stata riscontrata l’emissione di fatture di vendita per consistenti partite di merce da parte della società trentina ad una delle società estere controllata dai medesimi soci, ed il successivo “cartolare” rientro in Italia della stessa merce (in realtà rimasta sempre nel territorio nazionale), a distanza di pochi giorni, attraverso le società cartiere. In tal modo sono stati creati fittizi crediti IVA derivanti dalle fatture emesse dalle predette società.

Concorrenza sleale –
Ha consentito la commercializzazione della merce a prezzi molto convenienti, determinando una situazione di concorrenza sleale nei confronti degli altri soggetti economici operanti nel settore, rispettosi della normativa fiscale. E’ stata inoltre trasmessa all’Agenzia delle Entrate la richiesta di adozione di misure cautelari sui beni intestati ai soggetti per consentire il recupero del credito dell’erario.

Categories: NordEst
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