NordEst

Trentino, il 30% dei dipendenti provinciali va al lavoro in bici

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La bicicletta? un mezzo economico, salutare e spesso più veloce di altri. Tra i fattori che condizionano la scelta del mezzo di trasporto, oltre alla distanza da percorrere e alla stagione, anche comodità, sicurezza e rispetto dell’ambiente. E’ quanto emerge da una ricerca che ha coinvolto 3720 dipendenti provinciali e che restituisce l’immagine di una comunità sensibile al tema della mobilità alternativa.

Bike Sharing, intermodalità, uso di mezzi elettrici o a pedalata assistita, completamento della già estesa rete di piste ciclabili: sono alcuni dei progetti già in corso e che permetteranno di migliorare ulteriormente la risposta della comunità. Nell’ambito delle iniziative per la Settimana europea della mobilità, alla presenza dell’assessore ai trasporti Alberto Pacher, sono stati presentati questa mattina i risultati dell’indagine sulla mobilità legata al lavoro dei dipendenti provinciali. L’indagine è stata realizzata nell’ambito dei progetti finanziati sul fondo per il cambiamento climatico, all’interno di un’azione di promozione della mobilità ciclabile.

Lo studio è stato realizzato dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento ed è diretto dal professor Carlo Buzzi, in collaborazione con il servizio Statistica della Provincia e con il Servizio Conservazione Natura e Valorizzazione Ambientale che ha fra le sue competenze la realizzazione e la gestione delle piste ciclopedonali.

 
"E’ uno studio molto interessante – ha detto il vice presidente Pacher – che ci aiuterà a comunicare meglio l’importanza di investire nel campo della mobilità alternativa e di cambiare singolarmente i comportamenti di ogni giorno. Questa analisi ci consegna l’immagine di una comunità già attenta a questi temi anche se ci sono margini per migliorare. Vogliamo continuare a investire in questo ambito che registra costantemente una crescente sensibilità. Per favorire questo fenomeno si devono creare le condizioni per cui l’uso di mezzi alternativi per la mobilità sia appetibile.

Si deve investire ancora per favorire intermodalità, Bike Sharing, diffusione di biciclette tradizionali e a pedalata assistita, che possono essere una valida alternativa anche per chi abita in collina, e uso di mezzi elettrici. E’ un settore questo che sta incontrando l’attenzione crescente anche delle grandi aziende produttrici. "

Lo studio è articolato in un’analisi e confronto degli studi sulla mobilità locale condotti in Trentino negli ultimi anni, in un’indagine quantitativa su tutti i dipendenti provinciali dotati di posta elettronica (escluso il comparto scuola) e in un’indagine qualitativa condotta con una serie di focus group con dipendenti pubblici (provincia e comune), studenti delle scuole superiori e università, genitori di scolari. L’indagine è stata realizzata nei mesi di aprile e maggio e ha suscitato interesse e partecipazione da parte dei soggetti coinvolti. La rilevazione comprendeva domande sui comportamenti in relazione alla mobilità, sulla percezione dei problemi legati agli spostamenti per lavoro, sulle motivazioni delle decisioni e sulle aspettative. 
 
Le piste ciclabili attualmente presenti coprono la distanza di 400 chilometri e altri 150 sono quelli da realizzare per completare il piano delle piste ciclopedonali provinciali, sono circa 2 milioni all’anno i passaggi di cicloturisti registrati in provincia mentre duemila al giorno sono i passaggi sulla ciclabile tra Trento centro e Trento nord. 
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