Fra i punti salienti, le agevolazioni Irap, le misure a supporto della famiglia e del diritto allo studio, i tributi degli enti locali, la disciplina delle società provinciali
Trento – Anche quest’anno il disegno di legge di bilancio è accompagnato dal disegno di legge di stabilità provinciale e dal disegno di legge collegata: il primo contiene le disposizioni riguardanti a finanza locale e gli enti collegati alla finanza provinciale, le disposizioni sul personale provinciale e sul personale insegnante della scuola, nonché le disposizioni concernenti imposte, tasse, tariffe, contributi e altre entrate della Provincia; il secondo contiene le disposizioni aventi riflessi finanziari in relazione agli obiettivi di razionalizzazione della spesa, equità e sviluppo contenuti nel DEFP e nella relativa nota di aggiornamento, nonché le disposizioni necessarie per adeguare la normativa provinciale agli obblighi derivanti dalla normativa statale ed europea, le disposizioni abrogative di disposizioni desuete e le disposizioni di proroga o differimento dei termini. Ecco riassunti in 10 punti i contenuti delle norme più rilevanti.
IRAP
In materia fiscale viene da un lato confermato l’impianto sostanziale delle agevolazioni IRAP già previste per gli anni 2017 e 2018; dall’altro si innova l’efficacia dell’agevolazione fiscale introducendo una deduzione per chi incrementa l’occupazione stabile o stagionale di almeno una ULA (Unità lavorativa annuale, può consistere in un lavoratore assunto o anche più di uno per periodi di tempo che complessivamente coprono tutto l’anno),e potenziando la deduzione del salario di produttività in attuazione di accordi o contratti collettivi aziendali o territoriali.
La deduzione di 20.000 euro per i soggetti con reddito imponibile non superiore a quella soglia, prevista per gli anni 2016 e 2017,viene prorogata per gli anni 2018 e 2019.
FAMIGLIA
Viene introdotta, per gli anni dal 2017 al 2019, una detrazione di 252 euro per ciascun figlio a carico per i soggetti con reddito imponibile non superiore a 55.000 euro. In tal modo, per i medesimi anni, i soggetti con imponibile fino a 20.000 euro non verseranno nulla a titolo di addizionale mentre i soggetti con imponibile superiore a 20.000 euro ma non superiore a 55.000 euro con figli fiscalmente a carico avranno diritto ad una detrazione di 252 euro per ciascun figlio a carico, in proporzione alla percentuale e ai mesi di carico.
ENTI LOCALI
In materia di tributi degli enti locali viene disciplinato il cosiddetto “contributo di scopo” per coinvolgere il privato nel finanziamento di progetti strategici, soprattutto infrastrutture, che per la loro rilevanza valorizzano economicamente il territorio in cui sono realizzate e quindi accrescono il valore economico degli immobili. Tecnicamente si tratta di un’addizionale, nella misura massima dello 0,5 per cento, da applicare alla base imponibile dell’IMIS.
IMIS
In materia di IMIS si conferma fino al 2019 la facoltà dei comuni di prevedere un’aliquota agevolata (anche fino all’azzeramento) per i fabbricati destinati ad impianti di risalita comunque denominati, si riconosce ai comuni la facoltà di esentare dall’IMIS le aree edificabili, comunque denominate, che urbanisticamente consentono solo l’ampliamento di fabbricati esistenti (trattasi delle cosiddette aree “sature” o “consolidate”), si conferma fino al 2019 la deduzione, dalla rendita catastale, di euro 1.500,00 in favore dei fabbricati strumentali all’attività agricola qualificati come tali dal Catasto nonché le aliquote base dei fabbricati e delle aree edificabili in vigore nel 2016, e quindi le aliquote agevolate (0,79% per la generalità dei fabbricati tranne banche ed assicurazioni, 0,55% per negozi, piccoli insediamenti produttivi, alberghi e studi professionali) previste per i fabbricati catastalmente destinati ad attività produttive, 0,895% per tutte le altre fattispecie imponibili.
DIRITTO ALLO STUDIO
In tema di scuola e università la normativa provinciale viene allineata a quella nazionale in materia di diritto allo studio prevedendo la differenziazione della tassa per il diritto allo studio universitario in base alla condizione economica (articolata in tre fasce) e garantendo il rispetto del limite superiore definito dalla normativa statale. Con propria deliberazione la Giunta provinciale determinerà gli importi per ciascuna fascia. Sempre in tema di diritto allo studio sono riconosciute le borse di studio a favore degli studenti universitari frequentanti corsi presso università fuori dalla provincia.
POLITICHE SOCIALI
Nel settore delle politiche sociali e della famiglia si introduce il nuovo assegno unico provinciale al fine di razionalizzare e riordinare gli interventi a sostegno delle persone e delle famiglie disciplinati da leggi nazionali, regionali e provinciali. Confluiranno quindi nell’assegno unico l’assegno regionale per il nucleo familiare, il contributo alle famiglie numerose, il reddito di garanzia automatico, il reddito di garanzia sociale, l’assegno integrativo per gli invalidi, il diritto allo studio Con uno o più regolamenti sono individuati, gradualmente, i bisogni generali e particolari per il soddisfacimento dei quali sono erogate le quote che compongono l’assegno unico (una quota finalizzata a garantire il raggiungimento di un livello di condizione economica sufficiente al soddisfacimento di bisogni generali della vita ed una quota diretta a sostenere la spesa necessaria al soddisfacimento di bisogni particolari della vita, quali, tra l’altro, la cura, l’educazione e l’istruzione dei figli, l’assistenza di soggetti deboli, invalidi o non autosufficienti, l’accesso a soluzioni abitative idonee).
Si modifica la periodicità dei pagamenti delle prestazioni economiche a favore degli invalidi civili, ciechi civili e sordi (da bimestrali a mensili).
A sostegno della natalità si introduce un contributo alle famiglie per ridurre gli oneri derivanti dall’accesso ai nidi di infanzia.
In tema di edilizia abitativa si modifica la disciplina relativa al contributo concesso a copertura degli interessi maturati sui mutui stipulati dal beneficiario per un importo corrispondente alla detrazione fiscale prevista dallo Stato per gli interventi di recupero e di riqualificazione energetica degli immobili al fine di estendere il novero delle fattispecie potenzialmente destinatarie del contributo.
Si istituiscono, presso l’ufficio del difensore civico, il garante dei diritti dei detenuti e il garante dei diritti dei minori.
PATRIMONIO PUBBLICO
In materia di territorio si introduce un nuova disciplina per accelerare i procedimenti relativi a recupero, valorizzazione o alienazione degli edifici non utilizzati appartenenti al patrimonio immobiliare pubblico della Provincia o degli enti o organismi collegati, con un procedimento semplificato di variante al Prg. L’accordo urbanistico riguardante la destinazione urbanistica di questi edifici è approvato e sottoscritto dal rappresentante legale dell’ente proprietario e dal sindaco in via preliminare e, dopo una fase di partecipazione popolare, è sottoscritto in via definitiva dai medesimi soggetti.
Si differisce al 31 dicembre 2018 il termine fissato dalla legislazione provinciale per la pubblicazione del bando di gara per l’affidamento del servizio di distribuzione di gas naturale (c.d. “gara gas”) a fronte dall’incertezza del quadro normativo vigente in materia di distribuzione del gas, dovuta a sua volta a corpose innovazioni legislative susseguitesi negli ultimi anni in sede statale.
PARTERNARIATO PUBBLICO-PRiVATO
Si modifica la disposizione provinciale concernente le concessioni ed il partenariato pubblico-privato (art. 28 legge provinciale 2/2016) al fine di rilanciare lo strumento del parternariato nel campo dei servizi.
TRASPARENZA
Si adegua la normativa provinciale agli obblighi derivanti dalla normativa statale in materia di trasparenza (introdotti dal D. Lgs. n. 97 del 2016) in particolare prevedendo l’accesso generalizzato da parte di chiunque ai dati e ai documenti detenuti dall’amministrazione.
SOCIETA’ PROVINCIALI
In tema di nuove discipline statali introdotte dai cosiddetti “decreti Madia” si innova la disciplina provinciale in materia di società provinciali rispetto al decreto legislativo 175/2016 “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Nello specifico:
- si introduce lo strumento del programma di riordino, finalizzato alla realizzazione di processi di riorganizzazione societaria
- viene rivisitato la disposizione provinciale riguardante la composizione degli organi collegiali e la remunerazione dei compensi;
- viene riscritta la disposizione in ordine alla legittimazione dell’azione amministrativa della Provincia e degli enti locali nel costituire o partecipare in società;
- si applica direttamente l’aggiornata disciplina statale sulle perdite di esercizio e sul piano di risanamento aziendale;
- si dispone, da un lato, l’applicazione agli enti locali delle disposizioni provinciali per l’adozione del piano di razionalizzazione societaria, nel rispetto del loro ordinamento e con lo specifico e proporzionato rinvio al limite del fatturato medio, dall’altra parte, si rimanda alla base negoziale fra Giunta provinciale e Consiglio delle Autonomie Locali per l’aggregazione dei soggetti che forniscono servizi, strumentali o di interesse e generale, in conformità agli obiettivi dello stesso testo unico nazionale.