X

Trentino, Provincia punta a rilancio del porfido

Salvaguardare il patrimonio di professionalità rappresentato dai dipendenti delle imprese del settore, evitando i licenziamenti imposti dal perdurare della crisi; incentivi e "premi" per le imprese che orienteranno la propria attività estrattiva, di trasformazione e di posa in opera della pietra trentina a criteri di qualità ed alla tutela dei diritti dei lavoratori; ricorso da parte dei Comuni al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nel rilascio delle nuove concessioni; promozione ad ogni livello dell’impiego del porfido e delle altre pietre del Trentino nelle opere pubbliche.

Sono questi i contenuti, in forma di principi ma anche di precisi impegni delle parti, del nuovo protocollo d’intesa per il Distretto del porfido e delle pietre trentine sottoscritto in Provincia dall’assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi e dai rappresentanti e soggetti del settore. Una nuova intesa, che riprende ed amplia quella firmata nel novembre 2009, sostenuta da una larga unità d’intenti e resa possibile da un quadro di buone relazioni sindacali. Accanto alla firma di Olivi, quella dei sindaci di Albiano, Baselga di Pinè, Cembra, Fornace e Lona-Lases, dei presidenti del Distretto del porfido e delle pietre trentine, Sezione Porfido di Confindustria Trento, Associazione artigiani e piccole imprese, Federazione trentina della cooperazione, Commissione paritetica del porfido e dai segretari di Fillea-Cgil e Filca-Cisl.

 
"Nel 2009, quando firmammo la prima intesa – commenta l’assessore Olivi – si sperava che la crisi non fosse così intensa. Che le parti abbiano ritenuto, di fronte al perdurare di criticità in particolare nel settore dell’edilizia, di sedersi attorno a un tavolo assumendosi l’impegno a fare qualche passo in più, è motivo di grande soddisfazione per il governo provinciale. L’impegno preso è a far sì che la domanda pubblica e il sistema della finanza locale valorizzino di più la pietra trentina negli appalti di opere pubbliche."
 
L’intesa sottoscritta prevede a questo proposito che Provincia, Comuni delle aree estrattive, parti sociali e Distretto del porfido concorderanno (con un protocollo specifico e facendo diretto riferimento al Regolamento per la filiera del porfido di qualità con l’obiettivo di arrivare, attraverso l’adozione di buone pratiche, ad una certificazione non solo di prodotto ma anche di processo) l’applicazione di criteri per un corretto governo del sistema delle procedure ad evidenza pubblica per la concessione dei nuovi lotti da coltivare, con particolare riguardo al rispetto delle normative contrattuali, all’occupazione, alla sicurezza nei posti di lavoro e la formazione delle maestranze e la valorizzazione della filiera produttiva, facendo ricorso negli appalti alla cosiddetta "offerta economicamente più vantaggiosa", dove conta non solo il prezzo ma anche gli elementi tecnici e qualitativi.
 
Un capitolo dell’intesa riguarda poi la tutela del reddito dei lavoratori del settore licenziati o in mobilità ma anche di coloro che non possono usufruire della cassa integrazione, ai quali va garantita la tempestiva percezione dei trattamenti retributivi e degli ammortizzatori sociali. Un ambito, questo, nel quale potranno intervenire i consorzi di garanzia.
 
Di fatto, il nuovo protocollo d’intesa va nella direzione, già per altro imboccata, di valorizzare non solo il prodotto porfido, ma l’intera filiera connotandola nel segno della qualità complessiva. "La pietra trentina – afferma Mariano Gianotti, presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine – deve diventare sempre più un messaggero del nostro territorio, portatore di valori quali la serietà, virtuosità, l’etica, una responsabilità diffusa ed applicata in tutti i siti di produzione". Sulla stessa onda il pensiero di Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione artigiani, che nel settore conta 250 imprese: "C’è da parte nostra una scommessa su questo settore, dobbiamo rilanciare la trentinità di questo prodotto vendendo il quale vendiamo anche un’immagine di comunità e ciò che sta dietro alle nostre imprese".
"Siamo sulla strada giusta per dare risposte al settore – aggiunge Maurizio Zabbeni, segretario della Fillea-Cgil -, mi auguro che gli imprenditori ci credano ed aderiscano convintamente".
 
Per Rocco Cristofolini, presidente della Sezione porfido di Confindutria Trento, "C’è bisogno di intesa, di capire che tutti devono fare la propria parte. Prevedo purtroppo altri anni difficili ma il prodotto è straordinario ed è questo che dobbiamo iniziare a vendere: meno quantità e idee di breve periodo e più sistema".
 
Del porfido e delle altre pietre trentine – alle quali è tra l’altro dedicata l’esposizione "Uomini e pietra" che si inaugura domani a Palazzo Roccabruna – si tornerà a parlare anche in Consiglio provinciale verso metà luglio, quando arriverà alla discussione in aula il ddl di modifica della legge sulle cave. Tre i principi, ricordati dall’assessore Olivi, che sorreggono la nuova legge: la semplificazione delle procedure e dei protocolli operativi; la possibilità di accorpare le concessioni su un unico lotto; l’utilizzo dei cosiddetti "vuoti di cava" per nuove attività economiche, alcune delle quali innovative, per fornire risposte anche al tema della tutela del paesaggio. 
 
Categories: NordEst
Redazione:
Related Post