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Trentino, Società partecipate: non “perdite” ma investimenti di sistema

A proposito dei dati contenuti nel rapporto del Commissario per la spending review Carlo Cottarelli

Trento – Il rapporto nazionale del commissario per la spending review Carlo Cottarelli sulle società a partecipazione pubblica, che prende in esame i bilanci 2012, contiene riferimenti ad una serie di società trentine partecipate dalla Provincia autonoma di Trento, dagli enti locali e da altri enti pubblici (UniTN) come riportato oggi anche dagli organi di informazione. Le società in questione rientrano per la gran parte in tre “macro-aree”, ricerca e innovazione, turismo e infrastrutture. Si tratta di settori strategici per l’economia del Trentino, sui quali l’investimento pubblico è fondamentale, che producono ricadute positive su una molteplicità di ambiti. Pensiamo all’indotto, anche occupazionale, generato dal turismo legato allo sci e quindi agli impianti di risalita, agli spin off della ricerca scientifico-tecnologica, o ai benefici di sistema prodotti da alcune infrastrutture.

Gli effetti dell’investimento pubblico su società e fondazioni, quindi, non possono essere valutati solo sulla base dei bilanci prodotti da ogni singola realtà perché rientrano in un disegno complessivo, alla base del quale vi è una precisa regia provinciale, disciplinata puntualmente, per quanto riguarda le società controllate dalla Provincia, dalla legge 1 del 2005 (in particolare all’articolo 18), che contempla un attento monitoraggio della loro attività.
Su alcune singole situazioni la stessa Provincia sta svolgendo una serie di valutazioni, che in alcuni casi prevedono anche il collocamento delle società sul mercato (ad esempio per quanto riguarda l’hotel Lido Palace); in altri casi la Provincia ha concluso il suo impegno (si cita nel rapporto ad esempio Trentino NgN, dove la partecipazione provinciale è stata smobilizzata); in altri ancora si stanno articolando nuove ipotesi (come nel caso di Interbrennero, in relazione alla riorganizzazione del polo della logistica provinciale).
In termini generali, però, la Provincia autonoma sottolinea come le società partecipate non rappresentano delle “perdite” per il sistema trentino ma degli attori strategici per lo sviluppo territoriale.

I disavanzi che il rapporto registra sono generalmente giustificati dal ruolo più generale che le società partecipate svolgono nel contesto dell’economia provinciale. Ciò vale ad esempio per le società di impianti di risalita, che sono parte integrante di un settore il quale contribuisce in maniera sostanziale alla “buona salute” dell’economia trentina e dei suoi stessi livelli occupazionali, sia in maniera diretta, cioè attraverso i flussi turistici, sia indiretta (pensiamo già solo al settore dell’edilizia). Le stazioni sciistiche costituiscono dei tipici “servizi d’area” e come tali spalmano i benefici della loro attività su decine di attività economiche collegate e complementari. Non risulta quindi anomalo che l’Ente pubblico partecipi al capitale di alcune società funiviarie trentine, come del resto avviene in molte altre località del l’arco alpino, dove pure il soggetto pubblico e’ presente pur a fronte di perdite gestionali.
Lo stesso dicasi per le realtà appartenenti al mondo della ricerca, dell’innovazione, e delle “nuove infrastrutture” (banda larga e internet veloce). Gli investimenti pubblici realizzati in questi anni, riconducibili ad una visione del Trentino di medio-lungo periodo, fanno sì che oggi questo territorio alpino sia conosciuto anche per la sua propensione all’innovazione e possa meglio competere, in virtù di ciò, sugli scenari internazionali.
E’ in tale contesto che la Provincia ha inteso favorire la nascita di spin off – spesso da parte di giovani ricercatori – o per attirare idee e “cervelli” da fuori provincia, con l’obiettivo peraltro di far sì che, dopo un primo periodo di accompagnamento anche finanziario da parte dell’ente pubblico, nel tempo, enti e fondazioni accrescano le quote di autofinanziamento (cosa che in parte già sta avvenendo) e che le realtà imprenditoriali nate dalla ricerca siano in grado di muoversi in maniera autonoma sul mercato. Parliamo quindi normalmente di un’azione di accompagnamento finanziario nella fase di start-up.
La Provincia autonoma di Trento ribadisce quindi che continuerà a fare la sua parte per quanto riguarda il contenimento della spesa pubblica e il suo contributo al risanamento dei conti dello Stato, e giudica positivamente gli stessi suggerimenti che il commissario Cottarelli rivolge agli enti locali nel suo Programma per la razionalizzazione delle società partecipate. Ribadisce però anche che le scelte strategiche sullo sviluppo del Trentino non sono in discussione, e che grazie a tali scelte è stato possibile contenere lo stesso impatto della crisi economico-finanziaria in corso fin dal 2009.

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