Il 32enne marocchino era stato arrestato mercoledì mattina dopo l’accoltellamento di un connazionale. Le indagini lo avrebbero scagionato
Trento – Esce dal carcere il 32enne marocchino arrestato mercoledì scorso con l’accusa di aver accoltellato un connazionale nella residenza Fersina a Trento. Sabato mattina, la decisione del giudice in seguito alle indagini che avrebbero accertato che ad accoltellare il giovane, uscito poi volontariamente dall’ospedale S. Chiara, non sarebbe stato lui. Le indagini naturalmente proseguono per identificatore il responsabile del reato.
Le prime indagini
Una lite è sfociata in violenza alla residenza Fersina di Trento, la struttura di via al Desert che ospita richiedenti asilo. In questo momento gli ospiti sono 266. Nella notte di mercoledì 5 giugno durante un diverbio, fra due ospiti di origine marocchina, uno di loro è rimasto ferito in modo grave. Un 32enne ha colpito al collo con una lama un 29enne provocandogli una abbondante emorragia. Il ferito è stato trasferito in gravi condizioni al Santa Chiara di Trento dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. I Carabinieri sono subito risaliti all’identità dell’autore del ferimento, che nel frattempo si era dileguato. Il 32enne è stato presto rintracciare lungo via al Desert, con gli indumenti ancora sporchi di sangue. È stato arrestato per tentato omicidio. Sul grave episodio, le opposizioni in Consiglio provinciale a Trento hanno chiesto un’informativa all’Aula.
Il confronto in Consiglio provinciale
Nel pomeriggio di mercoledì, in apertura di seduta del Consiglio provinciale, è intervenuto il Presidente della Giunta per relazionare, come richiesto al mattino dalle minoranz, sul grave fatto di cronaca accaduto presso la residenza Fersina nella scorsa notte. La persona aggredita è stata soccorsa e non si conoscono le ragioni del litigio, ha detto il Presidente della Giunta. Con numerose ferite su varie parti del corpo, il giovane si trova al momento ricoverato presso l’ospedale e il responsabile dell’aggressione è stato fermato e condotto in carcere. L’aggressore si era già in passato reso responsabile di fatti simili, seppure di minore gravità. Le minoranze hanno presentato una risoluzione che dopo un ampio dibattito che ha fatto emergere le profonde differenze politiche tra maggioranza e minoranza nell’affrontare la tematica, è stata respinta.