Fabio Virginio Pasotti, 28 anni di Lumezzane, Brescia, ha perso la vita dopo essere precipitato per circa 70 metri nei pressi della cima Cop di Breguzzo (val di Breguzzo), a una quota di circa 3.000 metri. Molti gli interventi di soccorso anche con il supporto di Aiut Alpin per il fermo – almeno fino a giovedì prossimo – di un elicottero dopo il recente guasto meccanico al portellone del velivolo
Breguzzo (Trento) – L’uomo aveva raggiunto la cima insieme ad un altro compagno di escursione e stava rientrando lungo la cresta sud, quando, probabilmente a causa del cedimento di un sasso sul quale si era appoggiato, è precipitato lungo il versante est, caratterizzato da salti di roccia e ghiaioni. La chiamata di emergenza è arrivata intorno alle 12.50 dal compagno di escursione. Con lui anche una coppia di altri escursionisti che si trovavano per caso sul posto.
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, una volta individuato il ragazzo, ha verricellato il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe medica. Purtroppo per l’uomo non c’era nulla da fare e il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Con una seconda rotazione l’elicottero ha trasferito in quota due operatori della Stazione Val del Chiese per dare supporto nelle operazioni di recupero della salma e delle tre persone illese. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata imbarcata a bordo, portata a Bondo e affidata al carro funebre. I tre illesi sono stati accompagnati dai soccorritori in sicurezza fino a un punto comodo, dove il compagno della vittima, in stato di shock, è stato recuperato dall’elicottero e trasferito a valle, mentre l’altra coppia di escursionisti è rientrata in autonomia.
Presenti Vigili del Fuoco e Carabinieri. Sono stati attivati anche gli Psicologi per i Popoli per dare supporto ai familiari della vittima.
In breve
Un uomo di 36 anni di Rovereto è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale su minori e favoreggiamento della prostituzione minorile ed è stato ristretto nel carcere di Spini di Gardolo. Il pedofilo aveva carpito la fiducia di una 16enne, figlia della sua convivente, attraverso un falso profilo su un social network, nel quale si spacciava per un coetaneo della ragazza. Tra i due era anche iniziato uno scambio di foto intime. Approfittando dell’assenza della madre impegnata al lavoro, l’uomo si era infine rivelato alla giovane e – approfittando della sua fragilità – aveva abusato della ragazza. Il 36enne avrebbe poi cercato di coinvolgere anche un’amica della vittima, anche lei minorenne, promettendole anche del denaro. Fortunatamente, la giovane si è poi tirata indietro. All’uomo sono stati sequestrati i dispositivi informatici, all’interno dei quali sono state trovate le immagini a sfondo sessuale scambiate con la ragazza e altri contenuti di carattere pedo-pornografico.