Con il primo paziente a bordo, l’elicottero si è dunque recato subito verso il luogo dell’infortunio con l’obiettivo di lasciare a terra medico e soccorritore per proseguire poi il volo verso l’ospedale Santa Chiara con il primo paziente e l’infermiere, mentre medico e soccorritore avrebbero provveduto a stabilizzare lo sciatore infortunato, e tornare quindi alla Pradalago per concludere l’intervento.
L’impatto con l’aquila è avvenuto durante la fase di atterraggio sulla pista Pradalago, con l’elicottero ad un’altezza di circa 200 metri da terra. L’aquila è sbucata all’improvviso da destra. Avvertito dal tecnico di volo della presenza del volatile, il pilota ha virato nel tentativo di evitare il contatto con l’aquila, ma non c’è stato tempo. L’aquila è purtroppo finita sulle pale dell’elicottero, rimanendo uccisa sul colpo.
Accertato, una volta atterrato, che l’impatto non aveva provocato danni percepibili tali da impedire il volo, l’elicottero ha quindi proseguito nella sua missione, decidendo però in via cautelativa di atterrare all’aeroporto di Mattarello anzichè dirigersi verso l’ospedale Santa Chiara, da dove è stata fatta partire un’ambulanza per recuperare la persona soccorsa.
Sempre in via precauzionale, e in osservanza ai protocolli di sicurezza, veniva successivamente deciso di inviare alla Pradalago un altro elicottero, un Dauphin, il primo disponibile in quel momento, per recuperare lo sciatore ferito. Il soccorso, nonostante l’inaspettato contrattempo, è stato portato a termine positivamente accumulando solo qualche minuto di ritardo.
In serata si è potuto nel frattempo accertare che l’elicottero Agusta non aveva subito alcun danno: il mezzo di elisoccorso è dunque nuovamente operativo.
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