Mentre in tutti i Comuni trentini procedono le raccolte di firme, ad Arco il sindaco  passa dalle parole ai fatti. In altri Comuni si valuta anche il ricorso al TAR con una azione collettiva. Le chiusure scattano dal 7 settembre

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Trento – Il sindaco di Arco Alessandro Betta con le poste italiane ha chiuso. Come aveva annunciato ha riconsegnato alle poste la tessera del banco posta e titoli postali. Lo ha fatto per protesta contro la chiusura dell’ufficio di Bolognano. Alle 12.40 di martedì 18 agosto, Alessandro Betta, sindaco di Arco entra nell’ufficio postale di Bolognano d’Arco.

Ad attenderlo un centinaio di persone: varca la porta e consegna la tessere del bancoposta, titoli, libretti di risparmio e tutto quanto si riferisce alle Poste italiane. Non tentenna neppure quanto l’addetta allo sportello gli consiglia di trattenere almeno i titoli che, alla scadenza naturale, gli garantiscono guadagni inimmaginabili con i tassi di adesso.

No Alessandro Betta, fedele alla promessa annunciata giorni fa, con le poste italiane ha chiuso. Applica la legge del taglione dopo che le poste hanno annunciato la chiusura dello sportello di Bolognano a partire dal 7 di settembre. Uno sportello su cui gravitano almeno 6mila persone a maggioranza anziane. Persone che da settembre dovranno recarsi fino in centro ad Arco a circa 2 chilometri di lontananza. Una protesta civile, ma concreta

Le chiusure degli Uffici in Trentino

Gli uffici interessati sono Bolognano d’Arco e Marco di Rovereto, gli  uffici postali Trento 5 di via Chini a Trento, di Caoria (nel Comune di Canal San Bovo dove sono state raccolte 256 firme per dire no alla chiusura) e di San Cristoforo al Lago (nel Comune di Pergine).

Oltre a queste chiusure è stata confermata la rimodulazione oraria (con un orario ridotto) degli uffici di Lasese di Praso, mentre è stata stralciata (unico risultato della “pausa di riflessione”) la rimodulazione oraria dell’ufficio di San Martino di Castrozza(nel territorio comunale di Siror).