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Trento, Dellai fa il pompiere: “I Vigili hanno fatto il loro dovere”

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La polemica sull’intervento – E’ polemica a Trento dopo il furioso incendio divampato martedì pomeriggio nella zona di Meano, interessando diverse casette a schiera.

Alcuni residenti hanno contestato i Vigili del fuoco per un ritardo nelle operazioni ma è il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, in prima persona ad intervenire in difesa dei permanenti e volontari che si sono occupati delle operazioni di spegnimento.

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Il rogo – Il malfunzionamento di una canna fumaria all’interno di una mansarda pare essere all’origine del dramma. L’incendio si sarebbe poi propagato dal locale anche ad altre abitazioni, raggiungendo proporzioni tali da indurre i vigili del fuoco – intervenuti in massa sul posto, sia con il corpo permanente del capoluogo che con i volontari delle zone limitrofe – ad evacuare numerose famiglie.

Oltre alle abitazioni danneggiate dal fuoco e dal fumo, ci sono infatti quelle che hanno subito dei danni più o meno gravi a causa dell’acqua usata per spegnere le fiamme.

 
Momenti di tensione con i residenti che hanno accusato i vigili del fuoco di essersi mossi in ritardo. Le operazioni sono state complicate dal forte vento in zona e sono durate circa tre ore. Ingenti i danni, anche se al momento non c’è ancora una quantificazione certa.

La replica di Dellai – "L’intervento dei Vigili del fuoco permanenti e volontari martedì a Meano si è svolto correttamente. Non c’è stato affatto il ritardo segnalato da qualcuno; i primi mezzi sono arrivati sul posto 9 minuti dopo la prima chiamata, non mezz’ora o addirittura tre quarti d’ora dopo. L’intervento è stato tecnicamente ineccepibile, i nostri Vigili del Fuoco sanno come agire in queste situazioni, quali sono le priorità, quanta acqua e quanti e quali mezzi impiegare. E’ comprensibile lo smarrimento e il dolore di chi ha visto la propria abitazione bruciare e le preoccupazioni degli abitanti della zona, molto meno però le polemiche attizzate ad arte, secondo un copione che ben conosciamo, per ragioni assolutamente strumentali." E’ questa la precisazione del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai in merito ad alcuni commenti polemici sollevati a seguito dell’intervento dei Vigili del Fuoco sulll’incendio scoppiato in una palazzina di Meano.

"Ai Vigili del Fuoco, tutti, permanenti e volontari – sottolinea ancora Dellai – rinnoviamo, se mai che ne fosse bisogno, il nostro ringraziamento e la nostra stima. A Meano hanno fatto come sempre il loro dovere, in una situazione particolarmente difficile, complessa, complicata da un forte vento, e cercando di arrecare meno danno possibile alle abitazioni adiacenti a quelle bruciate."

L’intervento –
Vediamo di riepilogare come sono andate le cose a Meano, dove, a causa probabilmente del surriscaldamento di una canna fumaria, è scoppiato un incendio in una mansarda sita in una casa a schiera che ospita 33 appartamenti.

I dati forniti dal Dipartimento protezione civile della Provincia, sono molto chiari. La prima chiamata di soccorso è arrivata alle ore 15.16. Pochi minuti dopo, alle ore 15.24, successive chiamate già indicavano fiamme alte dalla copertura della casa, alimentate anche dal forte vento. I primi mezzi dei Vigili del Fuoco del corpo permanente sono arrivati sul posto alle ore 15.25, non certo con il ritardo segnalato da qualcuno. I primi volontari sono arrivati circa un minuto dopo; un intervento altrettanto tempestivo, che anzi è dimostrazione di una straordinaria efficienza, considerato che queste persone si trovavano sui luoghi di lavoro, che hanno dovuto abbandonare per raggiungere la caserma, indossare le divise, prendere i mezzi e precipitarsi sul luogo dell’incendio. Nel giro di pochi minuti, quindi, nella zona interessata sono confluiti i corpi di Trento con 10 persone e 2 autoscale , 1 autobotte e 2 carri di supporto, Meano con 1 mezzo e 2 persone, a breve rincalzate da altre 12 persone, Lavis con 1 mezzo di rifornimento idrico e 3 persone, Gardolo con 1 mezzo APS e 4 persone, poi diventate 6.

La strategia scelta è stata quella di intervenire dall’interno sul focolaio iniziale e contemporaneamente di tagliare il tetto al fine di evitare la propagazione dell’incendio al resto della struttura. La priorità era appunto il taglio del tetto al fine di isolare le fiamme ed evitare che si propagassero al resto delle abitazioni. Anche per questo può essere sembrato che l’impiego d’acqua fosse modesto; in realtà – spiegano i tecnici – è stata impiegata l’acqua necessaria in quella fase a tenere sotto controllo il focolaio e ad abbassare le altissime temperature che si registravano sul tetto. L’intervento è stato reso più difficile dal forte vento – l’Ora del Garda – che spirava nella zona. Nonostante ciò sì è svolto correttamente, le fiamme sono state circoscritte e l’incendio domato. "Adesso – spiega ancora il presidente Dellai – l’impegno è quello di alleviare quanto più possibile i disagi delle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Questa è la nostra priorità, mentre lasciamo che i periti verifichino le cause che hanno provocato l’incendio."

Alla fine questo è il bilancio dei danni: due appartamenti nel sottotetto completamente distrutti, uno con la copertura gravemente danneggiata. Tre appartamenti sottostanti evacuati in via precauzionale per verifiche tecniche sull’impianto elettrico e canne fumarie. I danni avrebbero potuto essere ovviamente maggiori: fortunatamente la metodologia di intervento adottata ha fatto sì che le fiamme non si propagassero, in maniera rovinosa, alle abitazioni vicine.

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