Il Programma
Ad ascoltarli tra il pubblico trenta studenti dell’Istituto tecnico commerciale Tambosi di Trento, che sono anche intervenuti chiedendo chiarimenti soprattutto in comparazione con le altre regioni.
Ivano Dalmonego definito anche il “padre” della manovra anticrisi ha inaugurato l’incontro spiegando come la Provincia abbia deciso di attuare da subito, già a fine del 2008 delle strategie di sostegno contro la crisi. “Il campanello d’allarme è stato dato dalla caduta delle esportazioni all’inizio del 2009. L’amministrazione ha deciso subito di varare una manvora gigantesca e complessiva che ha mosso una somma superiore all’8% del PIL contando su 1 miliardo e 320 milioni di euro. La rete di sostegno ha riguardato aiuti alle fasce sociali in difficoltà, all’occupazione e alle imprese. Anche gli investimenti pubblici sono stati sostenuti tramite la sostituzione dei consumi privati riportando alla normalità il processo produttivo. In modo analogo si è dato supporto anche all’ edilizia”. Per dare un’ idea concreta dell’impatto sull’economia locale Dalmonego ha affermato che la manovra alle fine del 2009 aveva già attuato il 96 % delle misure previste. Un esempio per tutti: gli 80 milioni di euro destinati al sostengo delle imprese interessate al settore delle costruzione hanno portato all’ apertura di 3000 cantieri a fine anno.
L’impatto della manovra in Trentino ha di fatto attenuato di molto gli effetti negativi della congiuntura, tanto che “la caduta economica locale è stata inferiore di 5 punti percentuali rispetto a quella nazionale, così come il PIL nazionale è sceso del 5, 1% mentre in Trentino tra il 3 e il 3,5%. Poi ci sono stati settori in Trentino in cui la crisi è stata riassorbita perché il sistema ha retto come il turismo che nel 2009 è salito del 2,4 %. Nel settore del credito a fine anno è stato registrato anche un leggero aumento del 2%. Il gettito fiscale che risente delle dinamiche economiche delle imprese complessivamente è aumentato del 2 %, perché i livelli di attività economica non si sono contratti come a livello nazionale , grazie alla manovra anticrisi”. Queste la parole di Dalmonego sulle strategie messe in campo dalla Provincia e che copriranno anche tutto i 2010.
Dopo l’illustrazione dettagliata di Dalmonego Lorenzo Pomini, segretario generale della CISL ha confermato la positività degli interventi anticrisi affermando prima di tutto che il dato di disoccupazione in Trentino è ancora competitivo, grazie agli ammortizzatori sociali messi in campo dalla Provincia autonoma, soprattutto per i precari.
“In Provincia di Trento sì è creata una misura di sostegno ad hoc al reddito dei lavoratori ( 600 euro al mese) che per tipologia di contratto non avrebbe avuto alcun sostegno dallo Stato. Ma -ha proseguito Pomini- la manovra dovrà proseguire nel senso di creare posti di lavoro più garantiti per questa fascia di lavoratori”. Sul piano dei cassinteregati circa 4400 lavoratori trentini dall’anno scorso sono stati aiutati dalla Provincia con un’ integrazione straordinaria, grazie anche alla richiesta di partecipare ad un corso di formazione di 40 ore per il rilancio della professionalità, sia che restino dentro l’azienda sia che essa invece si trovi costretta a licenziare. “questo è un passaggio importante, perché prima di questo provvedimento, i lavoratori sospesi si sarebbero occupati del lavoro agricolo, invece il sindacato ha accolto con favore il sostegno con corsi di orientamento alla professione perché insieme agli ammortizzatori sociali è un sicuro mezzo di rilancio dell’economia dopo la crisi” ha concluso Pomini.
L’osservatorio della Confindustria di Trento, per voce del responsabile del servizio economico e tributario Pierangelo Baldo, ha dato il suo placet sulla manovra anti crisi della Provincia, a partire dall’accesso al credito. “Le imprese infatti a fronte della crisi hanno da subito avuto problemi con le banche, qui la Provincia ha fatto in modo di facilitare il credito a breve- ha affermato Baldo- evidenziando come nella prima fase di attuazione sono state migliaia gli interventi richiesti. Nel tempo anche le imprese di dimensioni maggiori hanno avuto necessità di assetto su scala maggiore per cui i mutui di riassetto messi in campo dalla provincia sono arrivati fino ad un milione di euro. Poi nella logica di una crescita da sostenere Baldo ha apprezzato il provvedimento dei prestiti partecipativi, un nuovo strumento che permette alle imprese di capitalizzare. “Il sostegno del PIL in Trentino è frutto in primis della manovra anticongiunturale”ha affermato in conclusione al suo intervento Pierangelo Baldo.