Così il presidente Alberto Pacher ha presentato il quartiere firmato da Renzo Piano
Trento – “Quello che era uno spazio urbano si sta progressivamente riempiendo di contenuti e di persone che lo renderanno luogo urbano, ovvero spazio che appartiene alla città. E questo è un segnale importante della capacità del Trentino di saper guardare al futuro, la testimonianza di un territorio capace di evolversi”. È stato con queste parole che il presidente Alberto Pacher è intervenuto alla tavola rotonda e all’inaugurazione del nuovo quartiere “Le Albere”.
Il presidente Alberto Pacher ha brevemente ripercorso la nascita e l’evoluzione di questo quartiere nato proprio da una “criticità occupazionale”: “Quando la Michelin decise di dismettere lo stabilimento produttivo pensammo a nuove idee, a costruire qualcosa di completamento diverso, in grado di aprire una possibilità straordinaria alla città, sedici anni fa nessuno parlava di riutilizzo delle aree industriali, di sostenibilità, di costruire in modo innovativo ad esempio pensando ad un rapporto con il fiume: il quartiere delle Albere è la concretizzazione di queste idee”.
Fu una sfida, quindi, per cambiare il volto di una parte della città: “Michelin, come anche Whirlpool, sono imprese che hanno segnato la fisionomia dello sviluppo industriale della città di Trento – ha proseguito Pacher che poco prima della cerimonia si è confrontato con il ministro Zanonato proprio sulla prospettata chiusura dello stabilimento Whirlpool -, ma da questa vicenda possiamo prendere esempio per capire come il nostro territorio abbia saputo dare risposte a delle sfide, a trasformare completamente dal punto di vista urbanistico questa zona”.
Il progetto di riqualificazione dell’area ex Michelin a Trento, “Le Albere” – gestito da Castello SGR attraverso il Fondo Clesio – interessa una superficie di 11 ettari e mezzo adiacente al centro storico di Trento. Si tratta di uno dei più importanti interventi di sviluppo urbano mai realizzati in Trentino, che mira a restituire a Trento un pezzo di città, impiegando i più innovativi criteri di eco-sostenibilità.
Il progetto è firmato dall’architetto Renzo Piano, che ha coordinato l’iter dei lavori tramite la sua struttura (la Renzo Piano Building Workshop Srl).
Nel complesso delle Albere il 45% della superficie complessiva (circa 44.000mq pari a 300 alloggi) è destinato ad immobili residenziali, il 30% dell’area ha una destinazione d’uso uffici, il 15% della superficie è adibito alle funzioni pubbliche (il MUSE – Museo delle Scienze che inaugurerà il prossimo 27 luglio e il centro polifunzionale che nascerà nella parte sud il prossimo anno), mentre il restante 10% ha finalità commerciali, il parco occupa circa il 40% dell’intero quartiere ovvero 5 ettari.
Ma è sotto il profilo green e della bioedilizia che questo progetto si contraddistingue: gli edifici sono costruiti in modo da consumare poca energia, sulle coperture sono stati installati pannelli fotovoltaici per fornire un contributo all’autonomia energetica del quartiere, per il MUSE si è cercata l’energia geotermica del sottosuolo, vi è una centrale di trigenerazione che fornisce energia per il sistema di riscaldamento / raffreddamento con consumi gestiti in modo autonomo, il quartiere è poi un modello di smart city con fibra ottica in tutti gli appartamenti.
Anche l’utilizzo di pietra, legno e vetro per gli involucri degli edifici si inseriscono in questa vocazione green, di attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, che si vede in altre scelte come l’altezza massima di quattro piani, le auto non in vista ma in parcheggi sotterranei con capienza di circa duemila posti, la presenza di un “sistema dell’acqua” con canali a richiamare il contiguo fiume Adige, i collegamenti con il centro cittadino per auto, pedoni e biciclette.