Sculture itineranti per raccontare il rapporto tra uomo e boschi
Trento – Una mostra per far conoscere le diverse espressioni che la scultura lignea può assumere, per sottolineare il legame delle popolazioni alpine con il bosco e sensibilizzare al tempo stesso sull’importanza della corretta gestione del patrimonio forestale grazie a un viaggio lungo sette mesi in città del Centro–Nord Italia. E’ la nuova edizione di “Luci ed ombre del legno…una mostra che viaggia” che prenderà il via il 14 gennaio a Trento dove rimarrà fino al 17 febbraio.
L’iniziativa, organizzata dal Centro di documentazione del lavoro sui boschi, taglia quest’anno il traguardo dei 10 anni: “In tutto – racconta Remo Tomasetti, tra gli organizzatori della mostra – saranno visibili ventuno opere, originali e suggestive, a disposizione per essere osservate dal vero in un viaggio allegorico ed emozionale. Un modo innovativo per conoscere un territorio attraverso le suggestioni e gli odori rimasti impressi nell’opera d’arte”.
Proprio per sottolineare l’importanza di ricostruire un sano legame tra il patrimonio boschivo e le diverse comunità locali, l’esposizione avrà, tra i soggetti patrocinatori, anche il Pefc, lo schema di certificazione per la gestione forestale sostenibile. Gli autori esposti quest’anno sono i quattro vincitori dell’ultima edizione del Simposio del Tesino, dove, ogni metà estate, quasi trenta artisti di provenienza internazionale vengono invitati e, per una settimana, scolpiscono per le vie e le piazze dei quattro paesi che caratterizzano l’altopiano trentino.
Alle sculture premiate dalla giuria di qualità, il Pefc Italia aggiunge un quarto “premio”, ai valori artistici e all’uso di un tronco proveniente da boschi certificati locali vengono aggiunti altri criteri di selezione quali l’aver utilizzato il tronco assegnato producendo il minimo scarto possibile, senza averne snaturato la forma originaria, non avere coperto il tronco con vernici o altri materiali al fine di lasciare intravvedere le venature del legno.
Il Premio Pefc quest’anno va alla scultura di Angelo Giuseppe Bettoni, scultore della Valle d’Aosta, dal titolo “Ricerca”, che rappresenta una sfera posta su un piedistallo, in pino cembro del Lagorai, foreste certificate Pefc. Vinzenz Senoner di Santa Cristina (Bz), Dino Damiani di Grignasco (No), Toni Venzo di Pove del Grappa (Vi), Angelo Bettoni di Perloz (Ao), sono i protagonisti dell’edizione 2015. A loro, l’organizzazione ha affiancato Othmar Winkler, scultore trentino. Dopo Trento, l’esposizione farà tappa a Verona, Dozza (Bo), Monzuno (Bo), Borgo Valsugana (Tn) e Vignola (Mo).