La Fondazione Mach analizza la componente biologica del futuro centro di speleoterapia in Val Trompia
Trento – Gli studiosi della Fondazione Mach stanno lavorando in un’ex miniera per analizzare la qualità dell’aria. L’ente di San Michele all’Adige è stato coinvolto da Cassa Padana nella realizzazione di un centro di speleoterapia in Val Trompia (Brescia): i dati rilevati dai ricercatori trentini serviranno a valutare se la grotta è adatta a essere trasformata in un luogo di cura per l’asma e altre malattie dell’apparato respiratorio, come avviene già in Valle Aurina, in Polonia e in Romania. In particolare, gli esperti FEM si concentreranno sulla componente biologica aerodispersa.
Entrare per un chilometro nel ventre della montagna e misurare la qualità dell’aria, stabilendo se essa è abbastanza “pura” per accogliere persone con problemi respiratori. I ricercatori della Fondazione Mach stanno partecipando a uno studio nell’ex miniera Sant’Aloisio di Collio, in Val Trompia, promosso da Cassa Padana, una banca locale che appartiene alla Federazione delle Banche Etiche ed Alternative europee. L’obiettivo è quello di realizzare un Centro di speleoterapia all’interno della cavità, come già è stato fatto in Valle Aurina, a Wieliczka in Polonia e a Turda in Romania.
La speleoterapia è un trattamento basato sulla frequentazione di grotte naturali o di miniere dismesse, caratterizzate da idonei parametri ambientali, al fine di curare alcune patologie dei polmoni, come l’asma. Per procedere con il progetto è però necessario definire in modo scientifico la componente biologica aerodispersa all’interno della miniera ed è proprio su questo aspetto che si stanno concentrando gli studiosi di San Michele all’Adige. Per verificare le condizioni ambientali e l’idoneità del luogo ad uso terapico, in uno dei corridoi della miniera è stato installato un sito di analisi aerobiologiche.
I macchinari acquisiscono in continuo un campione d’aria che consente di individuare l’eventuale presenza di pollini e spore fungine: in una grotta ci si attende che queste componenti, che possono essere causa di problemi respiratori, siano pressoché nulle. Un ulteriore campionamento svolto mensilmente mira a caratterizzare la qualità microbiologica dell’aria, verificando la presenza di muffe, lieviti e batteri. Le stesse analisi vengono contemporaneamente effettuate all’esterno della miniera, per poter effettuare un confronto con l’area aperta circostante. Lo studio, iniziato quest’estate, si protrarrà per 12 mesi.