La giunta provinciale ha deciso di riaprire gli asili nido, le scuole dell’infanzia e le primarie anche in zona rossa, da lunedì a mercoledì, ha confermato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Sciopero contro la Dad e manifestazioni in 60 città
Trento – Lunedì 29 marzo, per i successivi due giorni, per via della fine anticipata della settimana a causa delle vacanze pasquali, riaprono in presenza le scuole trentine fino alle primarie. Dagli asili nido – che a livello comunale potrebbero rimanere aperti anche giovedì primo aprile – alle scuole d’infanzia e alle elementari. Lo ha annunciato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, al termine della seduta di Giunta, affiancato dall’assessore all’istruzione Mirko Bisesti.
Pur attendendosi la classificazione ufficiale in zona rossa, il Trentino punta sulla riapertura, anche alla luce delle parole espresse dal premier Draghi come ha ricordato Fugatti. E soprattutto tenendo conto dei dati aggiornati sul coronavirus che per il presidente lasciano intravedere spiragli positivi. Le anticipazioni di oggi (meno di 240 contagi) portano la media settimanale a 267, un’incidenza dunque molto vicina alla soglia dei 250 oltre la quale scatta il ‘rosso’.
“Il Trentino, ci attendiamo, sarà ancora zona rossa per la settimana prossima, e non per due” ha esordito Fugatti. “L’indice Rt di questa settimana è dato stabile, pari a 1,02, mentre l’Rt augmented comunicatoci dall’Istituto superiore di sanità, dato che solitamente non è pubblico e che rappresenta una sorta di previsione dell’Rt nelle prossime settimane, è 0,85, dunque in calo. Lo stesso premier ha affrontato il tema dei problemi di studenti e famiglie di fronte alle scuole chiuse e ha dichiarato che il governo sta valutando se aprire parzialmente le scuole anche delle zone rosse”.
L’assessore Bisesti questa mattina si è confrontato sia con i dirigenti degli istituti interessati che con il presidente del Consiglio delle autonomie locali, visto che la riapertura coinvolge i Comuni. “La scuola – ha detto – non si è mai fermata, la Dad è in corso, ma le lezioni in presenza sono un’altra cosa. La scelta si basa sulle valutazioni della task force sotto il profilo medico-sanitario. Il Trentino ha investito più di tutti per tenere la scuola aperta, è giusto quindi porre attenzione alle criticità per le famiglie e gli studenti”. Per Bisesti l’intero mondo della scuola “è al lavoro per la ripartenza”. Citando le parole di Draghi, ha aggiunto, “prendiamo con favore il fatto che Paese deve andare in questa direzione; l’obiettivo per dopo Pasqua è ragionare su scuole medie e le superiori al 50%”.
Il dirigente del Dipartimento istruzione Roberto Ceccato ha precisato che la riapertura coinvolge 45.000 bambini e alunni. Il Dipartimento è al lavoro con i colleghi dei trasporti e delle mense per impostare al meglio il passaggio sotto il profilo organizzativo, “uno sforzo complesso ma che consente benefici educativi e sociali”.
Per la settimana seguente alla Pasqua l’attenzione è puntata sulle prossime mosse a livello nazionale e sui dati per il contagio, che potrebbero trovare margini di miglioramento anche grazie alle vaccinazioni. “Il vaccino sta dando i suoi frutti, lo si vede dalle statistiche” ha aggiunto Fugatti. In conclusione il presidente ha ringraziato le famiglie e gli insegnanti: “Crediamo che questa riapertura sia un importante segnale verso i ragazzi. Auspichiamo infine che le prossime decisioni governative dicano che la scuola può riaprire anche in zona rossa o che il Trentino possa tornare arancione o giallo”.
L’ordinanza sulla riapertura sarà firmata dal presidente Fugatti dopo aver avuto l’ufficialità (attesa in serata) a livello nazionale sulla permanenza del Trentino per una settimana in zona rossa.
Il questionario che fa discutere
“Vogliamo capire le esigenze delle famiglie per poi decidere come organizzare il servizio delle scuole dell’infanzia nel periodo estivo”. Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, che ha annunciato l’invio di un questionario alle famiglie trentine per verificare se sono interessate ad un’eventuale apertura delle scuole dell’infanzia nel mese di luglio.