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Trento, Scoperto il ruolo dei composti volatili nella difesa della vite

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Dopo il recente sequenziamento del genoma della peronospora un’altra importante ricerca condotta dalla FEM approfondisce le conoscenze mirate alla difesa da questo patogeno

Trento – I ricercatori della Fondazione Edmund Mach in collaborazione con il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente e l’Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna hanno scoperto che i composti volatili, ovvero le sostanze che dalla pianta si diffondono nell’aria, giocano un ruolo importante nella difesa dalla peronospora. La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Scientific Reports (gruppo Nature), aggiunge importanti conoscenze sui meccanismi di autodifesa della vite e potrà avere importanti ricadute nella lotta contro questo patogeno, riducendo così l’utilizzo di fungicidi.

I ricercatori hanno condotto la ricerca nelle serre della Fondazione Mach sulle viti resistenti e hanno potuto osservare che le piante resistenti ad una delle più importanti malattie della vite, producono, in risposta all’infezione, dei composti volatili che si diffondono nell’ambiente ed inibiscono il patogeno e quindi bloccano l’infezione stessa. Il ruolo dei metaboliti secondari nei meccanismi di autodifesa della vite sono noti da tempo, ma per la prima volta è stato dimostrato il coinvolgimento delle sostanze volatili.

In pratica le piante con questo meccanismo potrebbero essere in grado di agire in modo ‘sociale’ proteggendo i loro simili da ulteriori attacchi e prima che il patogeno entri in contatto con i loro tessuti.

Scientific Reports (2018) 8:1618 DOI:10.1038/s41598-018-19776-2
Downy mildew symptoms on grapevines can be reduced by volatile organic compounds of resistant genotypes
Valentina Lazazzara, Christoph Bueschl, Alexandra Parich, Ilaria Pertot, Rainer Schuhmacher, Michele Perazzolli
https://www.nature.com/articles/s41598-018-19776-2

  • In breve

La Fondazione Bruno Kessler partecipa al Mobile World Congress 2018 – MWC 2018, il convegno internazionale sui dispositivi e le tecnologie mobile che si tiene a Barcellona dal 26 febbraio all’1 marzo – Un’opportunità per confrontarsi con esperti dell’industria e della ricerca sulle tecnologie per l’Internet del futuro in un evento sempre più al centro dell’attenzione internazionale che nella scorsa edizione aveva ospitato oltre centomila professionisti provenienti da più di 200 paesi del mondo. Nel gotha mondiale dei dispositivi mobili e delle innovazioni di settore, la Fondazione illustrerà in particolare i progetti “Munich-Bologna 5G Corridor” e “City Sensing Living Lab”, dedicati rispettivamente a costituire un percorso per auto connesse che sfrutti la nuova tecnologia 5G e servizi digitali innovativi per i cittadini basati anche sull’Internet degli Oggetti. Auto connessa, 5G e il corridoio di mobilità Monaco-Bologna: 600 km, 3 paesi (Italia, Austria e Germania), 15 partner coordinati da FBK Create-net. Questi i numeri del “corridoio Monaco-Bologna”, uno dei 6 voluti dalla CE per migliorare la mobilità di merci e persone in tutta Europa.  Obiettivo dei “corridoi di mobilità” è quello di progettare e sperimentare la mobilità sicura e sostenibile del futuro attraverso la macchina a guida autonoma, la gestione autonomica di flotte commerciali (camion) e la gestione avanzata delle emergenze. Il fattore tecnologico chiave è il 5G per l’implementazione di un nuovo concetto di veicoli connessi e automatizzati: un ambiente di vita intelligente per soddisfare le esigenze della mobilità nelle città intelligenti e nell’intera rete stradale europea. Il corridoio Monaco-Bologna rappresenterà inoltre il banco di prova per i test su scala transfrontaliera rendendo il progetto di assoluto interesse a livello internazionale.

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