Questo traguardo, di grande importanza per molte altre persone con gravi disabilita’ motorie, e’ stato possibile grazie all’ingegno dello stesso Fulvio Marotto, meccanico di professione, che ha ideato e brevettato una serie di soluzioni riguardanti il sistema di guida e di frenaggio di cui, tra l’altro, potranno giovarsi anche i motociclisti normodotati.
Le soluzioni, progettate e realizzate per ora artigianalmente sulla sua moto, partono da un nuovo sistema di sincronizzazione delle marce, in grado di gestire anche la regolazione della pressione sulla frizione, che comporta un cambio piu’ rapido di marcia (potenzialmente utile in gara anche ai piloti professionisti) e consente anche di non togliere potenza al motore nella fase di cambio, rendendo la guida piu’ fluida e sicura (oltreche’ piu’ veloce per chi dovesse cimentarsi in pista).
Questo rende la moto piu’ facile da governare e piu’ sicura nella tenuta di strada. Inoltre, un nuovo sistema di frenata della ruota posteriore riequilibra il rapporto tra curve a destra e curve a sinistra. Le innovazioni vengono completate da adattatori per le mani, che consentono un ancoraggio sicuro e modulare.
All’interno dell’ancoraggio vi e’ un sistema di controllo per diversi comandi quali acceleratore, freni, frecce, fanali, clacson e altro. Con questo sistema un arto amputato puo’ gestire facilmente fino a nove comandi, suddivisi tra meccanici, elettrici ed elettromeccanici, sfruttando piu’ efficacemente gli automatismi di guida rispetto alla modalita’ tradizionale.
Lo step successivo a cui si sta ora dedicando e’ industrializzare i risultati delle sue creazioni, avviando un’impresa, grazie al sostegno di ‘Innovation Factory’, l’incubatore di startup di Area Science Park Trieste. Oltre a quelli per la moto, sono diversi i prototipi gia’ realizzati, in particolare per attrezzature sportive: per ciclismo, windsurf, canoa, sci, pattinaggio, golf e tennis. Da anni Marotto non si limita infatti a guidare una moto, ma pattina, scia, va in canoa, in bicicletta, in auto, in motoslitta, con protesi degli arti inferiori da lui stesso realizzate, anch’esse brevettate.
A Mariotto e’ stata anche concessa udienza presso la Commissione ministeriale dei Trasporti, dove e’ stato sottoposto a un esame teorico e tecnico durato cinque ore, a seguito del quale ha ricevuto il nullaosta per la patente speciale. Il piu’ grande problema da superare era rappresentato dalla mancanza di una legislazione che permettesse a una persona pluriamputata, sia agli arti inferiori che superiori, di guidare la motocicletta. Infine, proprio qualche giorno fa, la visita medica e il via libera.