Il nuovo logo è nato da un'idea del designer Enrico Gatto e fonde il prodotto principe del Valdobbiadene, l'uva di prosecco, con il ciclismo.
A fare gli onori di casa il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, il vicepresidente e assessore al Turismo della Regione Veneto, Franco Manzato, il presidente del Comitato Tappa Grado-Valdobbiadene, Gianatonio Tramet, il sindaco di Valdobbiadene, Pietro Giorgio Davì, gli assessori provinciali Floriano Zambon (Turismo), Paolo Speranzon (Sport), Marco Prosdocimo (Agricoltura), il presidente del Coni provinciale Giovanni Ottoni, il presidente provinciale della Federciclismo, Ivano Corbanese, i sindaci dei Comuni di Tappa.
"E' un onore far parte della squadra che sta sviluppando i numerosi eventi collaterali legati al Giro d'Italia, un evento molto atteso sul territorio che, assieme al G8 dell'Agricoltura, rappresenta una grande opportunità turistica ed economica per la Marca Trevigiana. Per questo ringrazio il direttore del Giro Angelo Zomegnan, il ministro Luca Zaia e il vicegovernatore Franco Manzato per aver fortemente voluto, assieme a me, questa tappa a Valdobbiadene. La Provincia farà la sua parte, stando al fianco dell'organizzazione ma eseguendo, ad esempio, un restyling delle strade di competenza interessate dal passaggio di tappa – ha dichiarato Muraro – Analogamente, posizioneremo lungo il percorso di tappa oltre un centinaio di cartelli in modo da permettere ai numerosi appassionati di riconoscere e percorrere l'intero percorso. Penso anche al ritorno d'immagine del territorio. Ecco perché, in vista anche delle riprese televisive aeree, lancio un invito ai viticoltori e agli operatori del settore agricolo, per evitare il diserbo dell'erba nella fase di sfalcio, in modo da offrire un panorama verde tra i vigneti. Infine, ci tengo a ricordare la mie precisa volontà che la tappa passi anche per il Combai. Mi sono già incontrato con Zomegnan, che mi ha dato più di una rassicurazione. L'idea è che durante la cena di gala del 28 febbraio, possa essere annunciato un percorso che passi sia per il Combai che per San Vito, senza scontentare nessuno. Sono sicuro che la Provincia di Treviso risponderà in modo eccezionale all'evento. Se riusciremo a dimostrare di essere all'altezza – chiude Muraro – potrò chiedere a Zomegnan di inserire ogni anno una tappa del Giro che passi per la Provincia di Treviso".
"Utilizzare lo sport per promuovere il territorio e i suoi prodotti è sempre un mezzo vincente – ha detto Manzato – Ecco perché la Regione, per quanto concerne la Marca Trevigiana, promuove l'Ecò Gusto, nuovo evento allestito alla vigilia della tappa ed in grado di esaltare il sistema turistico ed enogastronomico della zona attraverso un percorso sviluppato attorno all'anello della produzione del Prosecco con tappe nella zona e in presidi Slow Food dove sarà possibile effettuare degustazioni di vino e prodotti tipici. E' un evento che avrà uno sviluppo futuro e che prenderà slancio dal passaggio del Giro".
"La mia soddisfazione è indescrivibile – ha dichiarato Tramet – Da molti anni portavo dentro di me questo sogno diventato realtà. Una serie di grandi coincidenze mi hanno portato a tirare le fila di questo evento. Poi la Regione ci ha messo il tocco finale." In sala Marton campeggiava un tappo gigante rosso realizzato dall'artista Roberto Bertazzon. "Questi tappi decorati verranno piazzati lungo il tracciato e daranno un tocco davvero originale" ha chiuso Tramet.
"Già dal 2002 con Tramet – ha commentato Davì – avevamo depositato la richiesta in via Solferino (sede Rcs Sport, ndr). Adesso questo perfetto gioco di squadra innescato da amministratori che hanno origini nel nostro territorio ci ha regalato questo esaltante evento. Siamo pronti ad ospitare i grandi campioni del ciclismo e questo Giro del Centenario che porterà in una cittadina di 11mila abitanti un personaggio come Lance Armstrong. Per noi sarà un investimento importate. Perché, come insegnano gli economisti, è proprio nei momenti di crisi come questo che si deve investire: essenzialmente per la riserva del nome prosecco e per fare vedere ai 400 milioni di persone che scopriranno Valdobbiadene alla televisione che il nostro prodotto di eccellenza viene coltivato a mano. Per il circuito finale invece dovremo trovare il giusto equilibrio per fare entrare sia San Vito che Combai".