Berta, guarita e piena di energie, e’ cosi’ ritornata nel suo ambiente naturale, pronta per continuare il suo lungo percorso verso la maturita’ nelle acque del Mediterraneo.
Prima di liberarla nelle acque della Riserva, i biologi del Wwf le hanno applicato una piccola targhetta di metallo a una pinna anteriore, che la identifichera’ in caso di futuri avvistamenti: ora Berta fa ufficialmente parte del programma di studio del Wwf Italia e i dati che la riguardano andranno ad incrementare la banca dati dell’associazione ambientalista, da anni impegnata a migliorare il livello di conoscenza su questi antichi rettili marini.
Berta, esemplare di tartaruga comune (specie Caretta caretta), alla fine di agosto era stata pescata nelle acque del golfo di Trieste ferita. In bocca aveva un amo, che le e’ stato estratto da Zucca, quindi i biologi della Riserva le hanno fatto ingerire gli antibiotici prescritti. Nel periodo in cui e’ stata ospite in cura alla Riserva, la tartaruga e’ stata liberata dai Balani, i cosiddetti ‘denti di cane’, che le avevano infestato il carapace. La tartaruga e’ lunga oltre mezzo metro al carapace, esattamente 52 cm, e i biologi reputano pertanto che abbia circa 10 anni.