Il caso di Primiero – A carnevale ogni scherzo vale, si dice solitamente, ma un 36enne trentino, bresciano di adozione, Walter Anderlot Oss sembra aver approfittato fin troppo del periodo di festa per truffare alcuni parroci della zona di Primiero. L’uomo – dal viso d’angelo – martedì si è presentato prima dal parroco di Imèr, don Gianpietro Simion raccontando di essere della zona, dando un nome falso e inventando una storia molto reale: “un furgone da riparare – spiega il parroco –, una serie di difficoltà economiche e un battesimo da celebrare il sabato santo”.
Tanto reale che il parroco si è convinto a concedere un aiuto di pochi euro all’uomo, successivamente recuperati. Il religioso però, si è subito insospettito dopo che il giovane ha lasciato la canonica e ha segnalato il fatto ai Carabinieri di Imèr, avvisando anche gli altri parroci della zona.
Nel giro di poche ore infatti, il giovane bresciano – operaio coniugato – aveva già fatto visita a tutte le parrocchie delle valli. Diversa identità – sempre falsa – anche nel Vanoi da don Costantino Malcotti, a San Martino di Castrozza da don Giuseppe Lucian e infine a Transacqua da don Duccio Zeni, dove il parroco era stato però avvertito e ha chiesto al giovane di ritornare il giorno dopo.
Proprio mercoledì pomeriggio l’epilogo. Il giovane 36enne nato a Trento ma residente a Serle (Brescia) si presenta da don Duccio Zeni in canonica a Transacqua, racconta del battesimo e delle difficoltà economiche. Riesce a farsi dare una busta con dei soldi, ma fuori dalla porta ci sono i Carabinieri pronti a fermarlo. L’uomo lascia la busta con i soldi ai militari e scappa.
Quasi come in un film: inizia l’inseguimento verso il centro di Fiera di Primiero, da parte dei militari di Imèr a piedi e in auto. Verso le 14.30, in via Lungo Vanali e poi in via Forno a Transacqua, la fuga finale con il fermo dell’uomo che cercava di rifugiarsi nei giardini delle abitazioni. Il bresciano è stato denunciato per truffa e i soldi sottratti, sono stati restituiti ai sacerdoti con la lavata di capo finale da parte del parroco di Imèr al giovane bresciano. Ma in questo caso per il truffatore, la Confessione non basta.