Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening, arrivano tardi alla diagnosi, e i rischi aumentano
NordEst – Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. “Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%”. E’ la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’, insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago’, al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).
L’evento e’ la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo ’82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. “Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione”, aggiunge Cognetti.
L’obiettivo dell’iniziativa e’ realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu’ alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
“Con la campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’ – sottolinea Cognetti – vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara’ utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia”.
Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, “oggi e’ possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie – conclude – per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore”.