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Un anno di guerra, Meloni in Ucraina: ‘L’Italia non tentennerà’ (VIDEO)

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Meloni: “Al cospetto del mondo l’Ucraina ha già vinto la sua battaglia per affermare la sua identità”. La commozione a Bucha e Irpin: “Non siete soli, combatteremo per la vostra libertà”. Biden: ‘Sosterremo Kiev, la guerra è una scelta di Putin’


NordEst (Adnkronos) – “Sono onorata, doveroso essere qui”, ha detto la premier scendendo dal treno. Nella notte, attorno alle due, una tappa per i controlli a Leopoli, dopo avere attraversato con un treno blu, un convoglio speciale partito dalla stazione di Przemysl, il confine con la Polonia diretta nella capitale ucraina.

La premier con la delegazione italiana (con lei, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari) era arrivata lunedì pomeriggio a Varsavia dove ha incontrato il primo ministro Morawiecki e il presidente Duda e poi si è diretta a Kiev. 21.

La visita di Biden

Blitz a sorpresa del presidente Usa: ‘Kiev ha catturato il mio cuore’. Zelensky: ‘La sua visita ci avvicina alla vittoria’. Tra i due leader un lungo colloquio sulle armi e sul processo di pace. Visita del presidente degli Stati Uniti, Biden e allarme per il decollo di un Mig bielorusso. L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata nella notte fra il 23 e il 24 febbraio. Sono trascorsi 12 mesi di morte, distruzioni, atrocità ed escalation. Ad oggi ancora, di quella guerra non si vede la fine.

Zelensky: “Speriamo che il 2023 diventi l’anno della vittoria”. Nuovi aiuti per mezzo miliardo di dollari.

Meloni in Polonia

“L’Italia ha sostenuto sin dall’inizio l’Ucraina, ci siamo stati con il sostegno finanziario, militare, umanitario a 360 gradi. L’Ucraina sa che può contare su di noi e la Polonia sa che può contare su di noi. La Polonia è il confine morale e materiale dell’Occidente ed è una nazione a cui noi europei dobbiamo dire grazie per quanto sta facendo per l’Ucraina”. Per l’Ucraina e la Polonia, “ci siamo stati e ci saremo”. Così la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa a Varsavia con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.

Meloni ha sottolineato che “con Morawiecki c’è anche un’amicizia personale, un’idea molto simile e compatibile su quello che debba essere l’Europa, vogliamo un gigante politico e non burocratico. Lavoriamo per un’Europa della sussidiarietà. E abbiamo posizioni molto compatibili sui temi della competitività e dell’immigrazione”. “Il legame che esiste tra le nostre due nazioni è forte” ed è “un legame che è destinato a crescere” ha detto la premier.

Riguardo all’immigrazione, Meloni ha scandito: “E’ inutile discutere di movimenti secondari se non discutiamo, a monte, di quelli primari. Non possiamo consentire che l’ingresso in Europa sia deciso da bande di trafficanti e non possiamo confondere migrazioni e profughi. Cerchiamo risposte e un’Europa seria deve affrontare temi con pragmatismo”.

Il presidente del Consiglio nelle dichiarazioni alla stampa ha poi difeso le nostre “eccellenze”: “Noi non siamo niente senza le nostre identità ed eccellenze e continueremo a difendere la possibilità di bere un buon bicchiere di vino e di mangiare carne che non sia sintetica”.

Italia e Polonia hanno idee simili sul tema della competitività in Europa. “Ci rendiamo conto – ha detto Meloni al termine dell’incontro con il primo ministro polacco – di come l’Europa abbia bisogno di misure molto concrete per aiutare le proprie aziende, che non possono favorire qualcuno a discapito di qualcun altro. Se alcuni chiedono un allentamento delle norme sugli aiuti di Stato, è bene che questo non produca una distorsione del mercato interno – ha avvertito – Abbiamo chiesto e ottenuto nelle conclusioni del Consiglio europeo che si discuta della flessibilità dei fondi esistenti e che si tenga conto delle scelte che si stanno facendo anche nelle nuove norme sul patto di stabilità e crescita”.

“L’Ucraina deve combattere contro la Russia con il sostegno dei Paesi del mondo libero, Italia e Polonia parlano con la stessa voce, insieme sentiamo questa responsabilità” ha affermato il premier polacco Morawiecki nelle dichiarazioni ai giornalisti dopo l’incontro con Meloni, con la quale “abbiamo parlato di future forniture di armi” all’Ucraina, “affinché la pace possa arrivare il prima possibile”. Morawiecki ha detto che “il governo italiano e il governo polacco sono d’accordo” sul tema delle forniture di armi. “Sono molto contento che l’Italia, pur così geograficamente lontana da Russia e Ucraina, capisca quanto sia importante per il futuro dell’Europa” il sostegno a Kiev.

Italia e Polonia “condividono una responsabilità comune sull’Europa” ha sottolineato ancora il premier polacco che ha detto di condividere con Meloni” i valori democratici e cristiani, la visione di un’Europa delle patrie, di Paesi forti e non di visioni utopistiche, federaliste e centralistiche, con il potere centralizzato a Bruxelles. Noi non vediamo così l’Europa”.

“Credeteci – ha continuato il capo del governo di Varsavia – noi vogliamo un’Europa forte, che sia un attore globale, ma lo sarà se prenderà in considerazione gli interessi di tutti i Paesi membri. Il nostro incontro di oggi è un segnale di questa comunanza tra Italia e Polonia”.

Poi sull’immigrazione ha sottolineato: “Noi sappiamo che nel mondo attuale vengono usati diversi strumenti per fare la guerra. Lukashenko ad esempio ha attaccato la Polonia prima ancora che Putin attaccasse l’Ucraina e lo ha fatto con la pressione migratoria fatta in modo artificiale. Anche nel sud Europa, in Italia, arrivano tantissimi migranti. Oggi abbiamo parlato di come in modo strategico, lungimirante, possiamo risolvere il problema come Ue”.

A Palazzo Chigi si continua a mantenere, per questioni di sicurezza, il massimo riserbo su tempi, timing e programma della visita in terra ucraina di Meloni, che manterrà la parola data e porterà il suo sostegno al presidente ucraino Volodymyr Zelensky – incontrato la settimana scorsa a Bruxelles – prima dell’anniversario drammatico dell’anno di guerra, dunque entro la giornata di venerdì. Un sostegno, quello del presidente del Consiglio italiano, a 360 gradi, che si rende ancor più necessario dopo l’intemerata dell’alleato Silvio Berlusconi contro il capo della resistenza Ucraina, con inevitabili contraccolpi sul piano internazionale.

A Kiev Meloni ribadirà che l’Italia è al fianco dell’Ucraina, anche sul piano militare, dove non ha mai fatto mancare il suo supporto. E anche qualora dovesse essere necessario il via libera di Roma sull’invio di caccia a Kiev, l’Italia – nel consorzio produttore di jet britannici insieme a Spagna e Germania – non si metterà di traverso e farà la sua parte. Intanto Zelensky, in un’intervista rilasciata oggi ai principali quotidiani italiani, ha sottolineato l’importanza di tenere saldo il sostegno dell’Italia, anche contrastando la disinformazione russa. “Non possiamo perdere un alleato come l’Italia”, ha rimarcato il presidente ucraino, alla vigilia di un tragico anniversario che preoccupa: il timore diffuso è quello di una escalation degli attacchi russi a ridosso della data del 24 febbraio.

 

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