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Un’orsa e un cucciolo trovati morti in valle dei Laghi in Trentino. Seconda ordinanza per l’abbattimento di Kj1

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Firmata dal presidente Fugatti la seconda ordinanza, dopo che i test genetici della Fem hanno certificato l’identità dell’esemplare: “Continueremo ad agire a tutela dell’incolumità pubblica”. Gestione grandi carnivori, incontro con l’Associazione provinciale delle ASUC


Trento – Venerdì mattina, è stata rinvenuta una femmina di orso morta con i resti di un piccolo. “Il rinvenimento – secondo quanto informa la Provincia – è avvenuto nei boschi vicino a Covelo, nel comune di Vallelaghi, da parte di un residente nella zona. La carcassa dell’orsa e i resti del piccolo sono stati recuperati per gli accertamenti. In mattinata il personale del Corpo Forestale è intervenuto sul luogo del ritrovamento per un primo sopralluogo, che sarà ripetuto nel pomeriggio anche con l’ausilio dei cani, per raccogliere elementi utili e per verificare l’eventuale presenza in zona di altri resti o tracce.

Anche se si sta procedendo con le indagini per accertare quanto accaduto, dal Servizio Faunistico della Provincia spiegano che in natura avviene che gli orsi maschi attacchino i piccoli per ucciderli e indurre le femmine all’accoppiamento e che le femmine difendano i loro piccoli da questi attacchi. E’ dunque considerato certo dai tecnici che il ritrovamento sia da collegarsi a questi comportamenti”.

Le reazioni del mondo animalista

Immediate le prime reazioni da parte animalista. In una nota Gian Marco Prampolini, presidente della Leal, scrive: “Siamo colpiti da questa notizia e come Leal faremo accesso agli atti e chiederemo di essere presenti con un nostro consulente di parte all’esame necroscopico che dovrà essere fatto sulla carcassa dell’orsa e del cucciolo, al fine di verificare la causa della morte. Ricordiamo che abbiamo già chiesto pubblicamente alle istituzioni locali che siano maggiori i controlli nelle zone frequentate da orsi per evitare episodi di bracconaggio giustizialista”.

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