Un’escursionista romana di 49 anni stava percorrendo il sentiero E643 che dal rifugio Buffaure scende fino a Pozza di Fassa, quando sul ciglio del sentiero ha perso l’equilibrio ed è precipitata per circa cinque metri. Tre alpinisti bloccati sul Piccolo Lagazuoi. Giornata di grande lavoro per i soccorsi in quota per malori e piccoli incidenti in molte zone del NordEst
NordEst – In seguito ala caduta, la donna è ruzzolata lungo un canalone per altri cinque metri, fino a finire addosso ad un albero che ha fermato la sua caduta e che le ha impedito di finire nelle acque di un torrente. L’incidente è avvenuto a una quota di circa 1.400 m.s.l.m, quasi al termine del sentiero, a 100 metri dall’inizio della strada forestale. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 14.45 dai compagni di escursione della donna.
Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che si trovava già in zona per un altro intervento, e della Stazione Centro Fassa. Una volta individuata l’infortunata, il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe sanitaria dell’elisoccorso sono stati fatti sbarcare poco lontano in hovering. Considerato il luogo molto impervio nel quale si trovava la donna, gli operatori della Stazione Centro Fassa hanno preparato un ancoraggio per mettere in sicurezza la paziente e l’equipe sanitaria.
La donna è stata stabilizzata e imbarellata. Poiché la zona boscosa non avrebbe permesso il recupero con il verricello, con un sistema di corde fisse, e grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco che hanno tagliato alcune piante per agevolare le operazioni, la barella è stata portata più a monte, e infine recuperata a bordo dell’elicottero con il verricello. La donna è stata trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento in gravi condizioni.
Tre alpinisti bloccati sul Piccolo Lagazuoi
Belluno – La Centrale del Suem bellunese è stata allertata nella notte tra venerdì e sabato, da tre alpinisti in difficoltà sul Piccolo Lagazuoi. I tre, che avevano attaccato la Via Cip & Co, non erano più in grado di proseguire. Verificato che erano illesi, al sicuro e che potevano aspettare qualche ora in parete, dopo avere avuto la conferma alle prime luci che non riuscivano a proseguire da soli, da Bolzano è decollato il Pelikan.
Dopo aver imbarcato in piazzola un tecnico del Soccorso alpino di Cortina alle 7.15, l’elicottero è volato al Passo Falzarego e lì ha fatto campo base, lasciando a terra l’equipe medica. Salito in parete, pur avendo le coordinate raccolte nella notte, l’equipaggio ha fatto fatica a rintracciare il punto in cui si trovavano i tre, 31, 29 e 27 anni della Repubblica Ceca.
Guidata dal Tecnico della centrale in contatto telefonico con i soccorritori, l’eliambulanza li ha individuati in una nicchia a 2.100 metri di quota, a destra della Via del Buco, vicino ai cavi della funivia. Con le opportune manovre di sicurezza, l’elicottero ha calato il soccorritore con un verricello di 30 metri e in tre rotazioni gli alpinisti sono stati recuperati e trasportati al Passo.
Tre soccorsi in un’ora in Alto Adige
Bolzano – Tre recuperi di escursionisti feriti in Alto Adige sono stati effettuati dall’elisoccorso nel giro di un’ora nela giornata di sabato. Un escursionista è rimasto gravemente ferito cadendo per 50 metri in una cavità naturale piena di neve e ghiaccio sul versante nord del Gigot – Tschigat sulle Alpi Passirie, a quota 2.800 metri.