Questi alcuni dei principali temi al centro del confronto, fra la Giunta provinciale di Trento e quella comunale di Caldonazzo, guidata dal sindaco. Massima disponibilità è stata assicurata dal vicepresidente della Giunta, sostenuto anche dalle relazioni dei dirigenti e dei tecnici provinciali intervenuti al’incontro, al fine di trovare le migliori risposte alle problematiche sollevate. Alcuni temi, peraltro, a partire da quello della Valdastico, da cui dipendono anche altre soluzioni, come l’introduzione di una vignetta per il traffico pesante sulla Valsugana, sono già al centro dei lavori della Giunta, in Trentino come a Roma, e l’auspicio è che possano trovare a breve uno sbocco definitivo
Caldonazzo (Trento) – Il tema della viabilità è stato dunque al centro dell’incontro on il Comune di Caldonazzo. Il sindaco ha sottolineato in apertura come il Comune sia sempre stato contrario allo sbocco della Valdastico sul suo territorio, in ragione soprattutto del suo pesante impatto su un modello di sviluppo che ha nel turismo una delle sue voci più significative. “La zona dei laghi è la seconda destinazione di turismo estivo del Trentino dopo Riva del Garda – è stato ricordato – con 1,5 milioni di presenze all’anno, per l’80% di stranieri, soprattutto famiglie e persone interessate ad una vacanza attiva e a contatto con la natura. Tutto il territorio è coinvolto nell’offerta, compresa l’agricoltura, che è chiamata ad essere sempre meno impattante, e così l’industria, che pure è importante, dando lavoro a migliaia di persone. Sinergie sono attive con le Terme di Levico, con Arte Sella e con altri poli di attrazione. In questo contesto un’uscita della Valdastico in Alta Valsugana c’entrerebbe molto poco”.
C’è però un altro tema importante, che è quello della statale 47, sia per quanto riguarda i tratti più pericolosi, come Ospedaletto-Castelnuovo, sia, con riferimento più in particolare alla zona di Caldonazzo, alla viabilità sulla sponda Est del lago, per la quale si ipotizza da tempo una soluzione in galleria sotto il monte di Tenna.
Infine, alcuni problemi più specifici, legati soprattutto ad una ferrovia che viene vista dal Comune naturalmente con favore, ma che allo stato attuale taglia in due il paese. L’esistenza di uno scambio a Caldonazzo comporta inoltre la chiusura dei passaggi a livello per periodi molto prolungati, oltre 6 ore al giorno. L’ipotesi, già oggetto di un primo progetto nel 2003, è quella della realizzazione di un sottopasso. Nel territorio comunale era prevista inoltre anche la realizzazione di una rotatoria, che non è stata realizzata, anche perché i fondi sono stati dirottati sulla recente emergenza ambientale, che anche a Caldonazzo ha avuto degli impatti, non tanto sugli alberi quanto sull’approvvigionamento idrico nel suo complesso.
La Giunta, nella sua replica, ha sottolineato innanzitutto come per quanto riguarda lo sbocco della Valdastico siano allo studio altre soluzioni, come prospettate anche la scorsa settimana dal presidente della provincia al ministro ai lavori pubblici. la soluzione sostenuta dalla provincia, come noto, è quella di uno sbocco a Rovereto Sud. Per quanto riguarda il potenziamento della statale 47, c’è l’impegno a dare soluzioni concrete al territorio, dove si sono creati disagi e pericoli non indifferenti, e ci sono in parte anche le risorse. E’ necessario naturalmente trovare soluzioni condivise dalle amministrazioni locali, con cui peraltro il confronto è già stato avviato. Per quanto riguarda il tratto tratto Ospedaletto-Castelnuovo, considerata la difficoltà di allargare il tracciato della statale, per la presenza della ferrovia, la soluzione migliore sembra essere quella di sdoppiare la statale, sull’esempio di quanto realizzato anche per il tratto dalla Rocchetta a Trento, L’attuale statale andrebbe a servire i paesi, mentre una nuova viabilità assorbirebbe il traffico di transito, soprattutto pesante, senza dover toccare la ferrovia. Il raddoppio deve essere visto quindi non come incentivo al traffico ma come una soluzione necessaria per mantenere il traffico fuori dai centri abitati, anche laddove la strada corre vicino ai paesi.
Per quanto riguarda il tema del tunnel di Tenna, si tratta di un intervento molto costoso e dovrà essere esaminato alla luce della disponibilità di risorse adeguate, mentre in merito ad una forma di pedaggio per il traffico pesante, la soluzione piace alla Provincia ma potrà essere introdotta più facilmente solo nel momento in cui ci sarà anche la Valdastico, ovvero un’alternativa al percorso sulla Valsugana. Infine, il sottopasso ferroviario: anche su questo punto, hanno detto i tecnici della Provincia, la soluzione è fattibile, sulla base di un progetto aggiornato rispetto a quello del 2003.
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