?LE DICHIARAZIONI IN CONSIGLIO E LE REPLICHE
?Il "No al Commissario" nella lettera dei nuovi Consiglieri
?Il documento di Gaspare Perotto
?IL DOCUMENTO SULLA CRISI DEL SINDACO CEMIN-
"Il tutto nasce all’inizio di quest’anno. E’ da questo periodo infatti che in giunta comunale sono iniziate le discordie e le discussioni fra la sottoscritta, Corrado Loss e Daniela Sperandio. Cercando di essere obiettiva devo evidenziare che i disaccordi sono nati quasi tutti su questioni marginali e di poco conto mentre sulle questioni di principio e più importanti c’era invece una condivisione.Ho sempre cercato l’accordo unanime, o meglio di unione della giunta, tant’è vero che più di una volta ho sospeso delle questioni pur trovandoci in tre favorevoli; Lo stesso Corrado Loss alcune volte mi diceva: “vai pure avanti, non importa se io non sono d’accordo!” Ma volevo uscire dalla giunta con decisioni condivise.
Nel marzo una lite più animata del solito ha portato l’allora vicesindaco a presentare le dimissioni. Portate in comune in mattinata non sono giunte all’ufficio protocollo e nel pomeriggio sono state ritirate dallo stesso. Successivamente pur cercando, da entrambe le parti, di giungere ad una mediazione e ad un accordo, le cose non sono andate meglio e il rapporto fra di noi è andato via via logorandosi. La tensione in giunta era diventata insostenibile!
Non voglio esimermi dalle mie colpe e dalle mie responsabilità, una persona da sola non litiga!Sono sempre minimo in due i litiganti! Certamente ho anch’io le mie responsabilità, ma in questo non mi sento sola!
Nel mese di agosto la situazione è precipitata. Gli ovvi motivi di lavoro che in questo mese hanno tenuto occupati e lontani dal comune Corrado Loss e Daniela Sperandio hanno però aggravato la situazione. Il loro “rientro” in giunta ha portato accuse e giudizi su quello che nel frattempo era stato fatto, criticando l’operato svolto da chi con impegno e fatica ha continuato a lavorare in Comune… giudicando il lavoro altrui come se non valesse nulla!
Ero arrivata al punto di non avere nemmeno il coraggio di portare alcune questioni in giunta consapevole del fatto che gli animi si sarebbero riscaldati e che le parole sarebbero immancabilmente volate – da entrambe le parti!
Aggiungo a questa situazione la dichiarazione limpida limpida di Corrado Loss di aver valutato concretamente l’ipotesi delle sue dimissioni verso fine anno – “una volta portato a casa il lavoro della caserma” – dice lui. La mia delusione è stata palpabile in quella giunta! I lavori pubblici del comune di Canale non sono SOLO “la caserma dei pompieri” sono tanti, tanti e ancora tanti. Se l’interesse e il lustro di un assessore ai lavori pubblici ha nel suo mandato un unico obiettivo, non ci siamo!
Forse questa situazione non traspariva all’esterno, ma correttezza vuole che “i panni sporchi si lavino in casa”. A chi mi chiedeva: “come va?” rispondevo: “un po’ si spinge e un po’ si tira, ma andiamo avanti!” Sicuramente l’errore che ho commesso è quello di non aver riportato queste cose al consiglio sottovalutando il problema che si era creato e sopravalutando la mia capacità di riuscire a sistemare le cose.
Queste, in sintesi, le motivazioni che mi hanno spinto in data 7 settembre alla revoca dei due assessori. Non nego, anzi l’ho sempre detto chiaramente che è stata una decisione sofferta, fatta di fronte a due possibili strade da seguire; o le mie dimissioni, o la revoca dei due e il rimpasto giuntale.
La prima strada era sicuramente la più facile da seguire, forse la meno dignitosa ma sicuramente la più facile. Strada che ho deciso di non seguire dettata dalla consapevolezza di essermi messa in gioco due anni e quattro mesi fa! Dettata dalla consapevolezza di essermi presa una grossa responsabilità! Dettata dalla consapevolezza che molte persone hanno riposto la loro fiducia sulla mia persona e non ritengo giusto deluderle!
Ci sono molte questioni avviate! Importanti questioni che devono andare avanti! Siamo in un momento di crisi e di necessità sociale ed economica. Le amministrazioni comunali, in questo contesto, hanno anche un importante ruolo di spinta economica! Se arriva il commissario, alcuni lavori vanno comunque avanti.
Alcune opere sono già avviate e vanno sicuramente a concludersi altre sono pronte per l’appalto e probabilmente il Commissario può realizzarle (vedasi il teleriscaldamento piuttosto che la centralina per Fosernica di Fuori e anche lo stralcio della fognatura di Zortea), ma la maggior parte del lavoro svolto in questi due anni non è ancora portato a casa! Il contributo del FUT per l’acquedotto, acque bianche e nere di Zortea, non è ancora a casa nostra (circa un milione e 900.000 euro), il contributo di 270.000 euro assegnato alla CRI che deve essere stornato sulla caserma dei pompieri e sulla sede CRI non è in casa nostra.
Non è in casa nostra nemmeno il finanziamento per tutta l’opera della caserma, non è ancora in casa nostra il
finanziamento per l’ostello e nemmeno quello per l’albergo diffuso, le domande dei contributi PSR non vengono portate avanti dal Commissario, la sistemazione definitiva della Malga Fosernica di dentro si blocca! la sistemazione della “piazzetta feste di Zortea” non parte. I soldi dei sovra canoni BIM non verranno spesi in opere manutentive! Tutta la programmazione futura si blocca, ma si bloccano anche le relazioni con le istituzioni e si perde il treno delle elezioni provinciali.
Le mie dimissioni, nella migliore delle ipotesi ci farebbero andare ad elezioni a maggio 2013 e 8 mesi sarebbero persi. Un altro annetto ci vorrebbe perché la nuova amministrazione faccia mente locale (questo è il tempo che ci ho messo io) in totale un anno e mezzo andrebbe comunque perso. Per questi motivi ho imboccato la seconda strada e ho proceduto con la revoca dei due. Ero consapevole che anche questa decisione avrebbe portato a malumori, ma una cosa non avrei mai pensato, le dimissioni dal consiglio dei due interessati.
Ero sinceramente convinta, che proprio davanti alle loro affermazioni relative alla legittimità elettorale riscossa (in particolare quelle di Corrado Loss, che paventava in Giunta il suo numero di preferenze e affermava: “se non fosse per le mie preferenze non saresti sindaco!”) … ero appunto convinta che non si sarebbero mai dimessi.
Ero sicura che la loro responsabilità nei confronti di chi li aveva nominati in sede elettorale non sarebbe venuta meno. Mi avevo immaginato e mi stavo preparando ad un consiglio con una forte opposizione e con un forte dibattito e perché no anche costruttivo, sicuramente maggiormente rappresentativo delle diverse opinioni della gente di tutto il nostro comune, invece tutte queste mie certezze sono venute meno ancora prima della notifica delle loro revoche con la presentazione al protocollo del Comune delle loro dimissioni.
Gli avvenimenti si sono susseguiti velocemente sono arrivate subito, lo stesso giorno (il 7 settembre) altre quattro dimissioni.
Successivamente ci siamo incontrati, i 9 “vecchi” consiglieri e quelli entranti in attesa di ufficiale surroga e abbiamo deciso che per il bene del comune e di tutti si deve andare avanti! Il giorno 14 settembre ho formalmente convocato il consiglio comunale per il giorno 18 settembre.
Mi sembra giusto precisare il corretto comportamento di Renato Fabbris che da subito ha paventato e promesso le sue dimissioni che erano attese in data da definire ma la sorpresa e la forte delusione è arrivata dalle dimissioni in data 18 settembre verso mezzogiorno da parte di Daniele Furlan. Non più tardi del pomeriggio di sabato 15 settembre abbiamo bevuto qualcosa insieme, anche con altre persone, e aveva ribadito l’importanza di non dimettersi per il bene del comune e con la finalità di andare avanti!
E’ a questo punto che mi sento in dovere di porgere le scuse a tutto il folto pubblico che martedì sera era qui davanti seduto. Forse il mio stato d’animo non si è letto esternamente ma ero davvero scossa e delusa dal comportamento che alcune persone sono capaci di assumere. Vi chiedo scusa ma non sono stata in grado di proferire parola! Ero tesa più di una corda di un violino e conoscendomi qualunque dibattito sarebbe scaturito in affermazioni impulsive che non sono giustificabili a nessuno.
Concludo questa mia spiegazione evidenziando che ormai la dichiarata ed evidente volontà, da parte di Corrado Loss e Daniela Sperandio, di far cadere l’amministrazione per scopi personali di odio e rancore nei miei confronti è palese e palpabile.
Loro giustificano la loro posizione con la venuta meno della legittimazione elettorale ma è giusto ricordare due cose:
1. sono loro che si sono dimessi girando le spalle alle persone che in loro hanno creduto! 2. i 739 voti della mia lista e i 107 della lista di Perotto sono la reale e massima espressione elettorale ancora presente a questo tavolo.
Se poi vogliamo proprio guardare alle preferenze, che sono espressione interna dei voti, va detto che sui 739 voti della mia lista ci sono state 446 preferenze non espresse che si ritengono attribuibili al capolista (chi vota senza esprimere preferenze da fiducia al candidato sindaco) aggiungendo le preferenze presenti ora in consiglio superiamo di gran lunga le 590 preferenze dei dimissionari! Siamo infatti a quota 730.
Abbiamo ancora legittimazione elettorale.
Proprio perché le questioni personali non possono prendere il sopravento rispetto a questioni pubbliche farò di tutto, insieme al gruppo consigliare neoformato per andare avanti a testa alta cercando di fare del bene al nostro paese".
Mariuccia Cemin
Sindaco Canal San Bovo