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Veneto, nasce rete di contrasto a racket accattonaggio

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Treviso, Vicenza, Venezia, Padova danno vita a un gruppo di lavoro e a un osservatorio permanente

accattone

Treviso –  “Interventi strutturali e coordinati per essere efficaci” contro il racket dell’accattonaggio.
Oggi a Treviso si e’ svolto prima l’incontro con i comuni contermini sopra i 15mila abitanti e non solo, poi il confronto con le città dell’area metropolitana. Tema ”il contrasto al racket dell’accattonaggio che – fa sapere il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Treviso – ci proponiamo di affrontare lavorando su più livelli. Questa mattina i comuni delle Provincia intervenuti all’incontro hanno sollecitato la necessità di fare rete e per questo condivideranno un protocollo di intervento che preveda una gestione comune del fenomeno”.
”Per esempio – continua Grigoletto – con la richiesta alle autorità competenti dell’applicazione del foglio di via obbligatorio o nei casi più gravi del decreto di allontanamento dal territorio dello Stato italiano”. Un’unica modalità di gestione a cui si sono dette favorevoli le amministrazioni di Castelfranco, Conegliano, Istrana, Mogliano Veneto, Montebelluna, Vedelago e Villorba presenti oggi all’ incontro.
”Ma siamo consapevoli che interventi emergenziali e a spot non sono sufficienti per sradicare il problema – continua Roberto Grigoletto – Anche se è già un dato importante la rete che i comuni contermini hanno intenzione di costruire”.
Dopo l’incontro dei comuni contermini è stata la volta degli assessori alla sicurezza e al sociale del comuni della PaTreVe a (Padova, Treviso e Venezia) cui va aggiunta anche la città di Vicenza che, sebbene assente, ha fatto sapere di voler aderire all’iniziativa.
Dal primo confronto tra gli amministratori della città metropolitana è emersa la volontà di istituire, tra le prime azioni di contrasto del racket, un gruppo di lavoro che si propone l’obiettivo di andare oltre gli interventi singoli di deterrenza come l’allontanamento e le sanzioni , per agire in maniera più strutturale e coordinata. ”Il gruppo – precisa Grigoletto – coinvolgerà diverse competenze sia nel sociale sia nell’ambito della sicurezza per affrontare insieme il fenomeno, dandoci scadenze precise e condividendo i dati e le esperienze”.
Verrà inoltre istituito un osservatorio permanente, a cui ha aderito di buon grado anche Vicenza. Quest’ultimo in particolare darà alle tre amministrazioni la possibilità di creare delle banche dati comuni come strumento di lavoro importante ”Anche e soprattutto per individuare le reali situazioni di povertà – chiarisce l’assessore alle politiche sociali del Comune di Treviso Liana Manfio – così che insieme si possa intervenire soprattutto a favore delle persone, costrette magari all’elemosina per reale bisogno”.
I numeri del fenomeno parlano di circa 80 soggetti che praticano l’accattonaggio a Venezia, mentre a Treviso se ne contano circa 30. A Padova nell’ultimo anno sono oltre 600 le sanzioni elevate, nonostante l’inefficacia del provvedimento sia ampiamente riconosciuta, poiché le multe non vengono pagate nel 95 per cento dei casi. Trenta euro la cifra raccolta quotidianamente in media da una persona. Un dato confortate invece viene dall’assenza di minori.
Tra le prime misure emerse dal tavolo della PaTreVe anche la richiesta di un intervento legislativo del parlamento: ”È un problema che non possiamo risolvere da soli – chiude il vicesindaco di Treviso Roberto Grigoletti -, è un problema nazionale, per cui chiederemo a breve udienza alle commissioni parlamentari competenti di Senato e Camera per sollecitare un tempestivo intervento a livello legislativo”.

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