Quando ha capito che famiglia sapeva, pm chiede convalida fermo. Dopo l’incidente, torna a casa e si mette a dormire. Sono stati i genitori a “consegnarlo”
NordEst – Un momento di grande tensione, in casa alle 6.30 del mattino, con i genitori davanti e al loro fianco i carabinieri: è stato a questo punto che Alberto, il 18enne fermato per la fuga dopo l’investimento mortale di un turista a Eraclea, è scoppiato a piangere.
“Ho sentito di aver urtato qualcosa, ma non ricordo altro…”, sarebbe l’unica frase che il ragazzo ha pronunciato davanti agli investigatori, prima di essere portato via, in carcere, con l’accusa di omicidio stradale e guida in stato di alterazione psicofisica.
La pm Elisabetta Spigarelli ha chiesto la convalida del fermo, trasmettendo gli atti al gip. L’interrogatorio di convalida dovrebbe svolgersi domani.
Un ragazzo di 18 anni di Ercaclea, in provincia di Venezia, è in stato di fermo per aver investito e ucciso un turista sloveno di 60 anni alle porte di Eraclea Mare. Dopo l ‘incidente, non sì è fermato per soccorrere il turista travolto, ed è tornato a casa a dormire. Ai genitori ha detto di aver avuto un piccolo incidente da solo con l’auto.
Ma la versione del figlio non aveva convinto i due genitori che hanno così deciso di ripercorrere la strada a ritroso arrivando sul luogo dell’incidente dove i carabinieri stavano già svolgendo i rilievi del caso nel luogo in cui era morto il sessantenne sloveno. I genitori del ragazzo hanno riferito ai carabinieri la notizia del figlio che si era presentato a casa poco prima con l’auto danneggiata.
I carabinieri si sono così presentati a casa dove il giovane dormiva. Lo hanno fatto vestire e portato in caserma per accertamenti. Sentito il magistrato di turno, il giovane è stato fermato per omicidio stradale e omissione di soccorso.