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Vento di crisi sulla Marangoni

Quattro settimane di cassa integrazione. Una al mese sino a dicembre. Questo è quanto è emerso nel corso di un incontro tenutosi presso lo stabilimento feltrino della Marangoni Pneumatici, tra le RSU aziendali, le organizzazioni sindacali e il Direttore Generale del gruppo industriale trentino Mario Balzarini.

"Un' altra tegola sul capo per le maestranze – commenta il portavoce delle RSU Daniele Dalla Valle – ma ce lo aspettavamo. Un 2008 disatroso, terribile, con nove settimane di cassa integrazione già effettuate nel primo semestre. Le vendite hanno subito una contrazione paurosa, la produzione è ai limiti del collasso – sentenzia – e le inefficienze organizzative e strutturali, in questa situazione, emergono in maniera ancor più palese".

Un quadro decisamente preoccupante nel quale, all'orizzonte, si intravvedono ben poche vie d'uscita. "Non vi è alcun segnale da parte della Proprietà – prosegue Dalla Valle – di voler credere in questo sito. Si sta percorrendo, al contrario, stancamente e con rassegnazione, un percorso preciso e delineato, che, a nostro avviso, conduce alla chiusura lenta ma inesorabile dello stabilimento.

Sperare, ora, in una stagione invernale favorevole che possa ridurre le esorbitanti giacenze di magazzino o in un recupero di quote di mercato non è realistico. Vi è un problema strutturale in questo stabilimento e, purtroppo, dalla mobilità effettuata nel 2005, nulla è stato fatto per porre correttivi a questa situazione".

La preoccupazione è viva. "I timori esistono e sono concreti – incalza – pensare di affrontare il 2009 in queste condizioni è semplicemente improponibile e dalla Proprietà, ad ora, nessuna indicazione è trapelata su come sarà il futuro. Speriamo di avere qualche chiarimento nel corso di un incontro fissato per fine ottobre. Se scelte imprenditoriali su questo sito sono state programmate è giusto che vengano alla luce, nel bene o nel male".

La situazione in cui versa la Marangoni Feltre si inserisce in un momento di importante sofferenza che coinvolge l'intero Gruppo trentino e si unisce ad una situazione del settore economico e produttivo dell'intera provincia che arranca in modo preoccupante, dove le possibilità occupazionali sono ridotte al lumicino. "Siamo con le spalle al muro – conclude Dalla Valle – paghiamo, putroppo, scelte imprenditoriali e gestionali prive di coraggio, parziali, errate e poco lungimiranti. Ora attendiamo ulteriori decisioni, ma la speranza sta lasciando il posto alla rassegnazione".

Categories: NordEst
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