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Verso il referendum a Primiero: gruppo ‘Amministrare con Impegno: “Perche’ Noi Votiamo Si”

Paolo Simion e il gruppo di minoranza di Fiera conferma: “Il prossimo 7 giugno saremo chiamati ad esprimere il nostro voto in merito alla fusione del Comune di Fiera con gli altri Comuni limitrofi dell’Alto Primiero. Il risultato referendario, qualsiasi esso sarà, costituirà una pietra miliare per il futuro della nostra comunità e delle altre comunità con cui condividiamo il progetto comune”

Fiera di Primiero (Trento) – “Al di là dei risvolti istituzionali e degli aspetti economici che conseguono dal risultato del voto – scrivono in una nota Paolo Simion e i colleghi del Gruppo Amministrare con Impegno, la scelta che ciascuno di noi è chiamato a fare comporta un forte impatto emotivo. Ci si chiede perché il nostro piccolo Comune, ricco di storia e di tradizioni, gestito con efficienza dalle varie Amministrazioni che si sono succedute nel tempo e con i conti in ordine, debba rinunciare alla propria autonomia per fondersi (se non confondersi) con gli altri Comuni con rappresentatività maggiore rispetto alla nostra. E’ anche legittimo domandarsi se il risultato della fusione – al di là delle premesse e delle tante promesse che hanno accompagnato gli interventi dei rappresentanti del governo provinciale – sarà quello di garantire il mantenimento degli attuali standard dei servizi erogati ai cittadini o, piuttosto, non rischi di rivelarsi nel tempo un salto nel buio. Di sicuro, la fragilità in cui versa l’economia nazionale non dà, oggi come oggi, certezza che la deroga al patto di stabilità sarà nei termini che ci sono stati rappresentati, né la sola buona volontà dei nostri Amministratori ci mette al riparo da possibili sorprese sull’adeguatezza futura dei trasferimenti di risorse. A questo riguardo, non consola constatare che, per le medesime ragioni, nemmeno una gestione associata per ambiti di minimo 5.000 abitanti – invocata da molti quale soluzione alternativa alla fusione – può dare maggiori garanzie di risultato. E ancora, neppure l’assioma secondo cui l’accorpamento dei diversi Comuni porterà alla riduzione dei costi ed al miglioramento dell’efficienza amministrativa può darsi per scontato, in assenza del concorso di altri correttivi, a cominciare da un ricambio generale degli attori politici e l’introduzione di una nuova generazione di Amministratori che generi sviluppo.

Tuttavia, la scelta tra il si ed il no alla fusione non dovrebbe improntarsi su un semplice calcolo contabile di convenienza, ma guardare ai vantaggi, politici oltre che economici, che conseguono dal superamento della frammentazione amministrativa oggi esistente. L’obiettivo di creare a livello istituzionale uncentro decisionale unico per tutto il Primiero ed il Vanoi è ineludibile. Lo avvertono in primis le categorie produttive e, a caduta, i lavoratori del settore privato, che per primi avvertono le conseguenze di una crisi economica ormai endemica, aggravata dalla carenza di programmazione economica e dalla mancanza di visione d’insieme nella gestione del nostro territorio.

Come consiglieri di minoranza del Comune di Fiera di Primiero abbiamo fatto proprio, sin dal nostro programma elettorale, l’obiettivo di aggregare le nostre Comunità per mantenerle vive, condividendo con la maggioranza consiliare e con le Amministrazioni di Transacqua, Tonadico e Siror l’indizione del referendum consultivo di domenica 7 giugno.

Non nascondiamo che qualche perplessità sul metodo adottato l’abbiamo avuta, ma sugli obiettivi del progetto non abbiamo tentennamenti. Dopo lo straordinario impulso dal basso che la raccolta di firme da parte del Comitato ‘Per un Primiero meno diviso’ ha impresso al processo di accorpamento, avremmo preferito che il dibattito fosse stato mantenutopiù nelle piazze e meno nelle aule comunali. Avremmo preferito che il ruolo di attori del rinnovamento – del quale i risultati del sondaggio ne attestano l’improcrastinabilità – fosse stato dei cittadini, dei gruppi d’opinione, dei comitati spontanei e delle Associazione presenti in grande numero nel nostro tessuto sociale e non circoscritto ai soli Amministratori ed ai componenti del Gruppo di lavoro costituito ad hoc. Se c’è un rimpianto, è quello di avere mancato l’occasione di offrire ai cittadini il diritto di scelta sulla base di un modello di fusione di ben più alto profilo: tante comunità vive, riunite in un unico soggetto amministrativo esteso a tutto il territorio della nostra piccola Heimat comune, dal Travignolo al Pontèt.

Nel rispetto delle scelte che ciascuno degli aventi diritto al voto esprimerà nell’urna – conclude la nota – , abbiamo voluto spiegare le ragioni del nostro SI al progetto di fusione e, mutuando le parole di Bruto nel ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare, diciamo a coloro che temono che il nostro Paese perda la sua identità nella fusione con gli altri Comuni che noi votiamo SI non perché amiamo Fiera di meno, ma perché amiamo la nostra Valle di più”.

PAOLO SIMION – CLAUDIA CREPAZ – MAURO GUBERT – NICOLA DEGIAMPIETRO – HERMAN CREPAZ

Redazione:

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  • C'è chi ragiona in quest'ottica e chi sta cercando di affossare il tutto raccontando alla popolazione che se si farà la fusione verrà chiusa la scuola elementare di Siror...il fatto che non si sia costituito alla luce del sole un comitato per il no, presente agli incontri e pronto ad un contradittorio con chi spinge per la fusione dimostra in modo palese la pochezza delle ragioni del no.

  • Con la fusione non è che tutti i problemi di Primiero (dico di Primiero e non dei singoli Comuni, perchè ormai tutti ragionano almeno per vallata) si risolavano per incanto, ma almeno ci potrà essere una regia unitaria per progetti futuri condivisi. Altrimenti continueremo come fino ad ora, divisi, con veti incrociati, sospettosi uno dell'altro. Pur pensando ognuno di fare onestamente l'interesse dei proprio Comune. Ma non l'interesse della valle!! Ed in questa noi lavoriamo: a San Martino non lavorano solo quelli di Siror e di Tonadico! In questa maniera il nostro destino sarà di arretrare, invece di - almeno - stare a galla, rispetto agli altri competitors turistici. La cooperazione ha capito da un po' che la strada non può essere che quella e così sono arrivati alla Cassa Rurale, al Caseificio comprensoriale, alla Famiglia cooperativa di Primiero. Immaginiamoci l'operatività di questi settori se non ci fossero queste realtà!

  • Bravi, discorso pienamente condivisibile e obiettivo...basterebbe avere a Siror una maggioranza lungimirante la metà della minoranza di Fiera

  • Bravi, questo è parlare chiaro. Mi auguro che dal prossimo 8 giugno si possa cominciare ad aggregare quella nuova classe dirigenziale che ha veramente una visione di valle unita.

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