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Via libera nei giorni scorsi alla Cassa Rurale Val di Fiemme

La “magnifica” Cassa Rurale Val di Fiemme è realtà. Centovent’anni dopo la nascita della prima Cassa Rurale della valle (nel 1897) a Panchià, i soci hanno votato per la fusione: la valle si riunisce sotto un unico istituto bancario, che ora rappresenta un’unica comunità

Val di Fiemme (Trento) – I soci della Cassa Rurale di Fiemme sono stati convocati in assemblea nei giorni scorsi allo Sporting Center di Predazzo: 709 presenti, con 198 deleghe. 870 i voti a favore dell’incorporazione, 11 quelli contrari, e 26 gli astenuti. Per i soci della Cassa Rurale Centrofiemme-Cavalese, assemblea domenica mattina al PalaFiemme: 486 presenti, con 193 deleghe. 672 i voti a favore della fusione, 5 contrari e 2 gli astenuti.

“Una scelta storica”, l’ha definita il presidente Goffredo Zanon, visibilmente commosso per il traguardo raggiunto. Il direttore generale Paolo Defrancesco ha messo in evidenza, come già fatto nel corso delle pre-assemblee, i vantaggi della nuova Cassa Rurale, più grande, più efficiente, più competitiva e ancora più solida.

In occasione delle due assemblee, è stato presentato ai soci il nuovo logo: nel simbolo, Val di Fiemme appare prima di Cassa Rurale, così da evidenziare che il territorio è centrale, proprio come lo è stato finora per i due istituti di credito che hanno deciso di unirsi.

La fusione sarà operativa dal 1° dicembre. Il Consiglio d’Amministrazione della Cassa Rurale di Fiemme resterà in carica fino all’indizione, entro fine gennaio, della prima assemblea elettiva, quando i soci saranno chiamati a eleggere il Cda per la fase transitoria, composto da 12 consiglieri (8 rappresentanti del territorio ex Fiemme, suddiviso in area alta, centro e bassa, 4 rappresentanti del territorio ex Centrofiemme), con il presidente eletto tra i consiglieri. Questo Cda resterà in carica fino al 2020, quando verrà eletto il nuovo consiglio, con il presidente scelto dall’assemblea e 8 consiglieri senza vincoli territoriali. Il Consiglio resterà in vigore tre anni, con 1/3 degli amministratori in scadenza ogni anno, come previsto dalle modifiche allo Statuto approvate sabato dai soci.

 

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