Dopo le fiction in dialetto e gli stemmi regionali, il ministro trevigiano
Luca Zaia rilancia il dialetto sulle reti RAi regionali e propone:"Un’edizione del tg regionale in dialetto". "Magari – aggiunge – Non in sostituzione delle edizioni già esistenti, ma una aggiuntiva. Non vedo nulla di sacrilego nel fatto che le notizie possano essere comunicate nell’idioma regionale. Potrebbe essere un buon inizio per restituire RaiTre al suo progetto editoriale originale".
E’ la proposta lanciata dal Ministro per le Politiche Agricole, il leghista Luca Zaia. "Un tg però non basta. La terza rete – ha aggiunto Zaia – ha un preciso mandato che ha disatteso per fare spazio a talk e varietà comici e trasmissioni pagate dai contribuenti per alimentare il dibattito autoreferenziale della sinistra. La missione di RaiTre è quella di dare spazio alla cultura e alle comunità locali: d’altronde è nata come strumento di comunicazione per le comunità locali. Una missione disattesa, con una parte dell’azienda subappaltata a chi ne ha fatto uno strumento di ideologizzazione. Tra l’altro mi chiedo a cosa sia servito, visto le costanti e reiterate sconfitte elettorali della sinistra? Credo – ha concluso – che dovrebbe tornare alla sua missione originale, forse avrebbe più successo".
Ma le polemiche non mancano. "I Tg regionali rappresentano il fiore all’occhiello dell’informazione Rai. E non soltanto per il numero dei giornalisti ma anche, e soprattutto, perché è l’unico strumento concreto di raccordo tra il territorio e il servizio pubblico", dice Giorgio Merlo (Pd), vice presidente della commissione di Vigilanza. "Una informazione premiata dagli ascolti che – aggiunge Merlo – ha il merito, soprattutto dopo l’esordio di buongiorno regione, di continuare ad essere un veicolo fondamentale dello stesso pagamento del canone. Se ora il ministro Zaia pensa di buttarla in caciara trasformando i Tg regionali in una sorta di bollettino informativo in dialetto ha trovato il modo per affossare definitivamente anche quella grande pagina di informazione pubblica regionale. Sì dunque ad un forte raccordo con il territorio ma – conclude – un no secco al trasformare la Tgr in una sorta di Gianduia e di Pulcinella permanente".
Ancor piu’ duro l’Idv. "Da Zaia le solite aberranti dichiarazioni. L’obiettivo dichiarato della Lega è scardinare l’unità nazionale", afferma il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori,
Felice Belisario. "Che sia il tgr in dialetto o gli stemmi regionali sulle maglie dei calciatori, il Carroccio vuole mandare alle ortiche il cammino di unità fatto dal Risorgimento ad oggi. Ed è grave che il Pdl stia zitto – continua Belisario – E’ chiaro che la Lega vuole tenere sotto scacco il governo, per arrivare a un regolamento di conti già nelle prossime settimane. Purtroppo, a farne le spese è tutto il Paese".
"Un’edizione del Tgr in dialetto? Fermo restando che le priorità sono altre come il rafforzamento delle redazioni, allo stremo con ‘Buongiorno Regione’, la copertura del territorio e una decente collocazione oraria dell’ultima edizione, mi sembrerebbe più opportuna semmai un’edizione di un Tg in inglese per favorire una piena cittadinanza europea dei nostri giovani". Così il segretario dell’Usigrai Carlo Verna. " Le tradizioni dei dialetti non si conservano alimentando la babele. Trovo uno scempio – sottolinea Verna- la politica che guarda al passato prima che al futuro".