Il vicepresidente e assessore regionale al territorio apre al dialogo: “Ben vengano iniziative e proposte tese a migliorare la legge”
Venezia – “Il dialogo e il confronto rimangono aperti con i Comuni e con tutti i soggetti interessati e, ribadisco, ben vengano iniziative e proposte tese a migliorare la legge. Ma nessuno mi può impedire di difendere lo spirito e gli obiettivi di una norma che, come testimoniano i numeri e i risultati, ha prodotto nel Veneto solo benefici, sul piano economico e occupazionale, dando risposte concrete ai bisogni delle famiglie e delle aziende, senza deturpare il nostro territorio, anzi, migliorando in molti casi la qualità del patrimonio edilizio esistente”.
Così il vicepresidente e assessore regionale al territorio, Marino Zorzato, ha esordito oggi in una conferenza stampa tenutasi a Venezia nella sede della Giunta Veneta a Palazzo Balbi, per “fare chiarezza e presentare dati reali che dimostrano – ha precisato – come le polemiche sul Piano Casa siano quanto meno pretestuose e le previsioni funeste che si stanno facendo sulla sua applicazione non abbiano fondamento alcuno”.
E di elementi di valutazione, in effetti, il vicepresidente della Regione ne ha illustrati molti. A cominciare dai dati relativi agli effetti prodotti dalle precedenti edizioni del Piano Casa nel Veneto, forniti dalle stesse associazioni di categoria che operano nel settore edile: “Utilizzando questo strumento – ha detto Zorzato – 7 mila aziende del comparto hanno evitato la chiusura, 11 mila posti di lavoro sono stati salvati e altrettante famiglie hanno potuto contare su un’entrata preziosa in tempo di crisi, sono stati realizzati interventi per 2,8 miliardi con un aumento degli investimenti pari al 5,8% nel campo delle ristrutturazioni: il tutto grazie ai 60 mila casi di recupero edilizio che hanno migliorato anche esteticamente i nostri centri abitati. Voglio ricordare che l’edilizia muove un indotto composto da oltre 80 settori merceologici diversi”.
“Di fronte a questo scenario – ha aggiunto Zorzato – trovo francamente assurda la crociata che alcuni sindaci stanno facendo contro la legge. Anche perché i rischi di devastazione che vengono paventati non esistono: il Piano Casa, infatti, non rimuove alcun vincolo, sia esso comunale, regionale o nazionale, e i limiti che le amministrazioni locali hanno fissato alla data di approvazione della legge, rimangono inalterati. È davvero una bufala, pertanto, che i nostri preziosi centri storici possano venire alterati e subire dei danni dall’applicazione del Piano Casa: se ciò dovesse succedere sarà perché i Comuni non hanno adeguatamente tutelato il patrimonio edilizio storico con gli strumenti di cui già dispongono”.
“Altrettanto non corrisponde a verità l’affermazione in base alla quale verrebbero cementificate ampie zone agricole – ha sottolineato ancora il vicepresidente –. Il Piano Casa non ammette alcun travaso di cubatura dalle aree edificabili a quelle agricole, e gli interventi potranno essere ammessi solo in zone proprie, cioè in quelle che già gli strumenti urbanistici esistenti hanno destinato all’edificazione. Si potrà derogare da questo preciso limite solo per le situazioni caratterizzate da rischio idraulico, ad esempio un’abitazione posta nella golena di un fiume. Sia chiaro: la norma regionale sul Piano Casa si muove esattamente nella logica che ci sta guidando nella redazione della legge sul contenimento di consumo del suolo, alla quale il Consiglio sta lavorando”.
“Si può stimare che il Piano Casa nel Veneto valga dai 6 agli 8 milioni di metri cubi – ha proseguito Zorzato – che corrispondono appena a un valore tra il 5 e il 7 per cento dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista nel Veneto. Con quale coraggio, quindi io chiedo, alcuni sindaci puntano l’indice accusatore sul Piano Casa, quando città come Venezia prevede nel suo PAT un’espansione di oltre 6 milioni di metri cubi per il residenziale e di 3 per il produttivo; quando Padova ha aggiunto ai 2,6 milioni che residuavano dal vecchio Piano Regolatore per la residenza, il direzionale e il commerciale, ulteriori 2 milioni di metri cubi con il PAT? Non possono certo questi amministratori a venirci a dare lezioni di tutela del territorio”.
“Su questo tema – ha concluso Zorzato – il confronto deve essere onesto e costruttivo, evitando fantasiose interpretazioni della legge e attenendosi a quanto sta scritto nel testo della stessa. Per facilitarne l’applicazione stiamo predisponendo una circolare esplicativa che contiamo di perfezionare entro la fine del prossimo mese di febbraio, che risponderà a molti quesiti e osservazioni che in queste settimane sono emersi, sulle distanze, sulle altezze, sui limiti, sulla gradualità della cubatura… Un ulteriore elemento di chiarezza, insomma, che dissiperà incertezze e preoccupazioni, talvolta persino contraddittorie come quelle espresse dai due primi cittadini di Asiago e Venezia, con il primo che teme la trasformazione degli alberghi in appartamenti e il secondo che presagisce la metamorfosi di case in bed and breakfast”.