NordEst

15.700 posti di lavoro persi in un anno in Friuli Venezia Giulia

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‘I numeri – ha commentato il segretario generale della Cgil regionale, Franco Belci, nel corso di un convegno sulla crisi dell’industria tenutosi a Pordenone – confermano il riacutizzarsi di una crisi che ha portato per la prima volta la disoccupazione alle soglie del 7%, oltre a determinare un forte aumento degli ‘scoraggiati’, cioe’ di chi rinuncia a cercare lavoro, soprattutto tra le donne e i giovani’.
 
A preoccupare anche il nuovo aumento della cassa integrazione, con 16,7 milioni di ore autorizzate nei primi 9 mesi del 2012 (+4%), e l’impennata della mobilita’, con 4.600 ingressi nel primo semestre, quasi mille in piu’ del 2011. Nemmeno dall’export arrivano notizie positive, visto che il Friuli Venezia Giulia, contrariamente a gran parte delle altre regioni, deve ancora recuperare i livelli del 2008.
 
‘In uno scenario tornato di profonda crisi – ha detto Belci, e’ determinante riprendere il filo di un confronto permanente tra istituzioni, imprese e sindacato. La Giunta Tondo ha fatto l’esatto contrario, illudendosi che fosse sufficiente tamponare le emergenze occupazionali per risolvere i problemi. E anche la Confindustria regionale, dopo aver costruito assieme a Cgil, Cisl e Uil una proposta per indicare prospettive di sviluppo sorrette da idee e proposte, si e’ adattata – ha affermato il segretario – all’impostazione della Giunta, rinunciando a qualsiasi forma di interlocuzione critica".
 
"Da parte nostra – ha proseguito Belci – ci aspettiamo che tutti, a partire dai candidati e dai partiti in corsa per guidare il Friuli Venezia Giulia nella prossima legislatura, condividano la necessita’ di recuperare un ruolo attivo della Regione nei processi di programmazione, se non altro perche’ i tagli di 1 miliardo da parte del Governo obblighera’ a riscrivere non solo a riscrivere il bilancio, ma anche il ‘patto sociale’ sul quale si e’ retta per anni questa regione’.
 
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