NordEst

Violenza sulle donne: 2200 questionari per ‘rendere l’invisibile visibile’

Share Button

Le donne conoscono i servizi presenti sul territorio che possono assisterle in caso di violenza? Qual è la loro percezione del fenomeno violenza di genere in Valle d’Aosta?
E’ questo il punto di partenza di una ricerca che è partita da alcuni giorni in Valle d’Aosta con la distribuzione di 2200 questionari.
L’iniziativa, realizzata dall’Azienda Usl, dalla Facoltà di Scienze della Formazione e dal Consorzio Trait d’Union, fa capo al progetto “Rendere l’invisibile visibile” che vede la nostra regione, partners della città svedese di Upsala e della Contea inglese del Surrey, nell’ambito del progetto comunitario Daphne.

Destinati alle donne dai 16 anni in sù, i questionari, “elaborati  – ha spiegato Teresa Grange dell'ateneo valdostano – secondo canoni rigorosamente scientifici e con l’aiuto di un focus group” si compongono di tre parti: una prima volta a raccogliere i dati sociodemografici, una seconda chiede di esprimere il grado di accordo/disaccordo su che cosa si deve intendere per violenza e la percezione dei servizi  di assistenza presenti sul territorio, infine la terza ed ultima parte, più soggettiva, vuole raccogliere i dati sul fenomeno in Valle d’Aosta.
I questionari sono stati distribuiti presso l’ospedale Umberto Parini, Beauregard, nei poliambulatori, negli studi medici, presso l’Università della Valle d’Aosta, l’Istituzione scolastica classica e artistica ma anche presso i Centri estetici e  i parrucchieri, “luoghi quest’ultimi – hanno sottolineato gli organizzatori dell’iniziativa – dove si rivolgono spesse le donne che devono nascondere i segni di violenza”.

“Il progetto “rendere l’invisibile visibile”, partito nel 2006 e di cui i questionari costituiscono una sola azione – ha sottolineato Giuseppe Villani dell’Azienda Usl – vuole scoprire i fenomeni di violenza domestica, quelli che non emergono per ragioni culturali o sociali e capire con quali strumenti questi possono essere indagati”

“E’ questa un’iniziativa – ha spiegato Stefania Riccardi, direttore generale dell’Azienda Usl – che rientra in un progetto più ampio che stiamo portando avanti contro la violenza sulle donne e che vedrà a breve gli operatori sanitari del pronto soccorso impegnati in un corso di formazione in collaborazione con l’ospedale Sant’Anna di Torino per cogliere al meglio i segni di violenza sulle donne che si rivolgono alle nostre strutture”

In Valle d’Aosta sarebbero circa un centinaio i casi di violenza sulle donne registrati al Pronto Soccorso.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *