NordEst

L’Acqua ai Bellunesi, successo per Paolini

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Un "concerto variabile" dedicato all'acqua, intesa come risorsa e non come merce. L'evento è promosso dalla Provincia di Belluno e dall'associazione culturale Tina Merlin con la collaborazione del Comune di Belluno e del Parco nazionale delle Dolomiti.

Proprio la Provincia di Belluno da oltre un decennio conduce un lungo lavoro per la tutela e la valorizzazione del patrimonio idrico. In  questo contesto ha avuto un buon successo di pubblico lo spettacolo di Marco Paolini dedicato all'acqua.

Durante la mattina c'è stata la premiazione del concorso per tesi di laurea "La Piave" dedicati agli studi sul fiume, mentre nel pomeriggio oltre duemila persone hanno salutato Paolini.

Quello dell'attore, è stato una sorta di concerto popolare, un progetto realizzato a partire dal 2004 con musiche originali composte ed eseguite dai Mercanti di liquore. Lo spettacolo, protagonista di una tournée tra il 2004 e il 2005, raccoglie anche brevi pezzi teatrali basati in parte sui testi di poeti come Biagio Marin, Giacomo Noventa,

Dino campana, in parte scritti da Marco Paolini, in parte tratti dalla vasta opera di ballate e filastrocche di Rodari. Il filo conduttore è legato all'acqua e alla lotta tra chi vuol trattarla come merce e chi crede che essa debba essere sottratta alle regole del mercato e del possesso.

Il tema dell'acqua, ha ricordato il presidente della Provincia, Sergio Reolon, "riguarda la dignità di questo territorio. Attiene alla democrazia sull'accesso all'acqua e alla giustizia sociale. Nel secolo scorso questi territori sono stati colonizzati per portarci via la nostra ricchezza più grande. Il bacino del Piave», spiega infatti Reolon, «è il più sfruttato d'Europa. Il fiume naturale ha una portata di 4.000 milioni di metri cubi, ma il 90 per cento della sua acqua (3.600 milioni di metri cubi) viene sottratto all'alveo per la produzione di energia elettrica e per abbeverare l'agricoltura industriale di pianura. Contiamo 31 impianti di produzione dell'Enel, 50 grandi prese di captazione e 17 serbatoi. Da molto tempo, ormai, la sottrazione di acqua al Piave non garantisce più l'equilibrio ambientale delle Alpi e delle Prealpi dolomitiche".

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