NordEst

San Martino Rolle, Doppio ricorso: Europa e Tar

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Il ricorso al TAR – Gli alpinisti trentini, non sono i soli a protestare contro il progetto di collegamento scistico San Martino Rolle. Proprio in questi giorni, è stato depositato anche un ricorso al Tar presentato da: Wwf Italia,  Italia Nostra, Mountain wilderness e per PrimieroViva (Flavio Taufer, Daniele Gubert, Giacomo Simion e Nicola Chiavarelli) nei confronti di Provincia di Trento, sul progetto del Consorzio impianti che interessa il territorio del comune di Siror.

"E’ mancato il confronto in Valle" – Nicola Chiavarelli, esponente di PrimieroViva precisa che il ricorso non vuole essere un rifiuto ma lo stimolo a ricercare una vera alternativa. "E’ mancata una seria discussione pubblica – aggiunge Chiavarelli – che era d’obbligo per un progetto di questa portata. C’è stato un errore grossolano di metodo, da parte di tutti gli attori che hanno promosso e sostenuto questa opera di fondamentale importanza per il futuro della vallata. Va precisato – aggiunge ancora Chiavarelli – che in valle esiste un no silenzioso di chi non versa le quote (e sono ancora molti) oltre ad un no fragoroso delle nostra associazioni. Siamo in attesa – conclude – di essere convocati dalla terza Commissioen provinciale che si sta occupando proprio di questo progetto impiantistico".

Il ricorso alla Commissione euroepa degli alpinisti –
Gli alpinisti trentini bocciano il collegamento sciistico San Martino – Passo Rolle via laghi di Colbricon. Lo fanno con una decisa presa di posizione. La SAT ha presentato infatti una denuncia, non al Tar o ad altri tribunali nazionali, ma ad un ente superiore: l’Unione europea con un documento preciso alla Commisisone, ribadendo . la motivazione: “inadempimenti del diritto comunitario”.

Secondo il presidente trentino Franco Giacomoni, non si tratta di una scelta che vuole rifiutare il collegamento sciistico, ma vuole sostenere le possibili alternative valide al progetto che non sono state prese in adeguata considerazione. Sono stati in molti nei giorni scorsi, a sollecitare la valutazione di altre strade da percorrere. Secondo la SAT, la montagna ha bisogno del turismo ma senza distruggere l’ambiente.

Le alternative mancanti – Secondo la SAT, il progetto è stato realizzato senza alcuna forma di comparazione ecologica per gli habitat o specie che andranno persi o disturbati, nel quale è mancata la comparazione tra ipotesi alternative, senza una adeguata valutazione dell’impatto cumulativo delle opere che necessariamente dovranno seguire la realizzazione del primo intervento e che avranno un’incidenza ancora maggiore. Viene messa in discussione anche la valutazione d’impatto ambientale che non riporta un’analisi seria di costi e benefici.

Progetto contestato –
La SAT in particolare, ribadisce che il progetto non rappresenta un’alternativa di mobilità sostenibile, andando invece a costeggiare zone di protezione speciale. Per questo viene chiesto all’Unione europea di intervenire, ricordando che alternative concrete al progetto ci sono.

La proposta –
Tra i collegamenti suggeriti, ci sono il tracciato della vecchia funivia che taglia la valle del Cismon fino al Rolle, senza dover attraversare zone naturalistiche di grande rilevanza quali, i laghetti di Colbricon.

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