Si parte anzitutto dalla richiesta di affrontare il tema non attraverso decreti legge (quindi venerdì il Governo non discuterà la proposta) ma con altri strumenti come il disegno di legge o accordi specifici con le singole realtà locali. Verrà istituito allo scopo un tavolo tecnico tra regioni (ed è questo il secondo risultato importante, spiega l’assessore trentino) che entro martedì dovrà effettuare una ricognizione delle singole situazioni raccogliendo le osservazioni delle diverse amministrazioni, a cominciare dalla autonomie speciali che hanno rivendicato il rispetto delle competenze primarie loro attribuite in tema di edilizia ed urbanistica. Si punta a definire infine i principi che i diversi livelli istituzionali (Stato, regioni e comuni) dovranno seguire per garantire lo snellimento delle procedure e tutte le azioni atte a garantire un’impulso all’attività edile, purchè ciò avvenga nel rispetto di regole precise cui spetta il compito di garantire il mantenimento della qualità paesaggistico-urbanistica.
Il rinvio del progetto Casa – Il presidente della regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti prima della conferenza a Palazzo Chigi aveva detto che il decreto e’ stato accantonato. Il provvedimento con cui il governo approvera’ le misure per il rilancio dell’edilizia e dell’economia potrebbe essere a questo punto o un disegno o piu’ probabilmente una legge quadro cui faranno seguito leggi regionali.
Il piano casa in Trentino – Con la prossima Legge Finanziaria 2009, sarà realizzato un fondo destinato alla concessione di contributi, nella misura massima del 40 per cento della spesa ammessa, per gli interventi di recupero sul patrimonio edilizio (ad esclusione della manutenzione ordinaria), nonché altre tipologie di interventi che potranno essere individuate dalla Giunta provinciale (ad esempio gli ampliamenti) ad esclusione delle nuove costruzioni. I lavori per i quali verrà concesso il contributo non dovranno essere iniziati prima dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria.
Chi può richiederlo – Possono beneficiare del contributo le persone fisiche che hanno presentato la denuncia di inizio attività o hanno ottenuto la concessione edilizia per gli interventi sulle singole unità abitative – comprese le relative pertinenze -, ed i condomini per gli interventi sulle parti comuni degli edifici. Non sono comunque oggetto di contributo gli interventi su unità abitative di proprietà di imprese.
Il contributo è in ogni caso alternativo alla detrazione d’imposta prevista dallo Stato (36 %) per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio in base alla legge 27 dicembre 1997, n. 449. Il contributo è concesso, su istanza dell’interessato e nei limiti delle risorse disponibili sul Fondo (10 milioni di euro sul 2009 ed altrettanti sul 2010), dalla società Cassa del Trentino S.p.A. che esaminerà le istanze secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse.
L’erogazione – Il contributo è erogato ai richiedenti in unica soluzione previa presentazione della documentazione in base ai criteri che saranno stabili dalla Giunta provinciale con una delibera, che prevederà altresì la possibilità di concedere al beneficiario un’anticipazione sul contributo spettante. Alla stessa delibera è demandata la definizione delle modalità e termini di presentazione della domanda, la tipologia degli interventi ammessi a contributo e il limite minimo e massimo della spesa, le percentuali di contribuzione che possono variare per tipologia d’intervento e che terranno in particolare considerazione gli interventi in materia di risparmio energetico e quelli effettuati nei centri storici, nonché il termine massimo nel quale i lavori devono essere conclusi.
Per i soggetti già presenti nelle graduatorie relative al “Piano straordinario degli interventi in materia di edilizia abitativa agevolata” è prevista la possibilità di scegliere di beneficiare del nuovo contributo nei limiti e con le modalità che saranno anch’essi stabiliti dalla Giunta provinciale. Il contributo previsto non è cumulabile con altri contributi o agevolazioni fiscali previsti dalle norme provinciali e statali con riguardo al medesimo intervento.