‘Se questa e’ una Corte per i diritti dell’Uomo, mi chiedo chi garantisca il diritto a veder tutelata la mia fede, e, da laico, quelle radici cristiane che fanno dell’Europa un Continente tollerante e capace di integrare qualunque etnia o cultura senza alcuna discriminazione.
Viceversa non vedo le stesse caratteristiche, ad esempio, in tutto il mondo musulmano. Se nelle aule scolastiche il crocefisso offende e crea tali danni morali da rendere necessario un risarcimento dal nostro Paese – conclude Manzato – cosi’ io mi sento offeso dal burqa che viola non solo la sensibilita’ dei singoli ma anche la legge italiana. Ma non mi risultano in merito sentenze della Corte europea…’.
La Provincia di Venezia sulla stessa linea – ‘Ci denunci chi vuole: la vergognosa sentenza della cosiddetta Corte europea dei diritti dell’uomo, che vuole negare la nostra identita’ cristiana, non trovera’ mai applicazione nelle nostre aule scolastiche’. Cosi’ la presidente della provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, dopo il pronunciamento delle Corte di Strasburgo a favore di una ricorrente che aveva denunciato l’esposizione del Crocifisso in una scuola di Abano Terme.
‘Questa e’ l’ennesima dimostrazione – continua Zaccariotto – che i burocrati di Strasburgo perseverano nel pretendere il ripudio delle nostre origini, forse in nome di un nuovo mondo omologato e ‘illuminato’ in cui Dio sia sostituito dai banchieri e dai finanzieri che governano l’Europa e il nuovo Vangelo sia il sistema bancario che strangola le imprese e i singoli in difficolta’, favorendo, invece, i poteri forti’.