Nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini, il presidente della Repubblica sottolinea che dal 2 giugno 1946 ad oggi l’Italia ha vissuto ‘anni non sempre facili, anni di duro lavoro resi pero’ fecondi dalla forza propulsiva dei valori della nostra Carta Costituzionale: democrazia, liberta’, eguaglianza, giustizia’ e oggi su quei valori fondanti, l’Italia e’ divenuta ‘soggetto protagonista della comunita’ internazionale e di un’Europa che e’ chiamata a rafforzare la sua unita’.
‘Nel celebrare il sessantaquattresimo anniversario della Repubblica Italiana, raccolto dinanzi al mausoleo del Milite Ignoto, il mio primo deferente pensiero va ai militari di ogni arma, grado e specialita’ che hanno perso la vita nell’adempimento del dovere al servizio della Patria’, scrive il Presidente, ammonendo che ‘le difficolta’ del periodo che stiamo vivendo, i rischi che oggi corrono la nostra sicurezza e il nostro benessere vanno affrontati con la consapevolezza dei risultati raggiunti. La memoria di coloro che hanno perso la vita per ottenerli prima e per consolidarli poi ci deve aiutare a scegliere la strada da intraprendere in un costante cammino’.
‘In un mondo sempre piu’ interdipendente, non potra’ esservi vera sicurezza se permarranno focolai di minaccia – ricorda Napolitano – non potra’ esservi vero benessere se anche soltanto una parte dell’umanita’ sara’ costretta a vivere nell’indigenza. Dobbiamo lavorare insieme per la sicurezza e il benessere comune: insieme in Italia, insieme in Europa’.
‘I riconoscimenti che pervengono ai nostri militari dai colleghi sul campo, dalle popolazioni che essi assistono e dalle Nazioni amiche sono la prova piu’ eloquente della qualita’ del loro impegno e della credibilita’ che si sono conquistati nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio della comunita’ internazionale.
Le Forze Armate hanno ora di fronte una nuova sfida, quella di costruire una difesa europea realmente integrata. Il mio auspicio e’ che questo grande passo sia compiuto rapidamente e con successo e che costituisca avanguardia di un’Europa politica finalmente unita’.
Coesione nazionale – Il ‘patrimonio d’indentita’ e di coesione nazionale’ incarnato dalla Forze Armate ‘rappresenta una realta’ per tutti gli italiani’. E’ quanto ha affermato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. In occasione della Festa della Repubblica, ha poi detto La Russa, ‘ricordiamo l’impegno delle Forze Armate per la sicurezza della collettivita’, nel soccorso in casi di emergenze e calamita’, fino all’impegno all’estero delle numerose missioni internazionali’.
‘Siate consci – ha quindi aggiunto il minstro rivolgendosi ai militari d’Italia – di essere l’espressione migliore dell’Unita’ nazionale e di rappresentare tutti i cittadini italiani nell’impegno che il nostro paese ha assunto, per garantire, anche fuori dall’Italia, la sicurezza nazionale’.
La Russa si e’ detto certo che valori come ‘il senso dello Stato, l’orgoglio dell’identita’ nazionale, l’importanza della difesa della sicurezza e della liberta’ e l’idea di patria sono oggi pienamente condivisi dai cittadini’.
Pochi ministri della Lega – E’ stato un palco delle autorita’, quello del 2 giugno in via dei Fori Imperiali a Roma che ha visto quest’anno la presenza, oltre al Capo dello Stato Giorgio Napolitano e del premier Silvio Berlusconi, di pochi ministri, nessuno della Lega Nord. Presenti il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, della giustizia, Angelino Alfano, dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito e della Gioventu’, Giorgia Meloni.
Per la Lega, invece, presenti solo i due vicepresidenti dei gruppi parlamentari del Carroccio, Sebastiano Fogliato (Camera) e Lorenzo Bodega (Senato). E’ stato lo stesso Bodega al termine della sfilata, dopo che nei cieli di Roma era sfrecciata la pattuglia acrobatica delle Frecce tricolore, a voler smorzare i toni di una scarsa presenza che e’ stata notata. ‘Siamo venuti qui – ha infatti detto – in maniera convinta e poi le polemiche di questo genere non si possono sempre fare a ridosso della festa del 2 giugno’.
La mattinata e’ stata contrassegnata anche dalle ripetute battute che si sono scambiati il presidente Napolitano e il premier Berlusconi, seduti accanto nel palco d’onore, e la spontanea stretta di mano che il sottosegretario Gianni Letta ha voluto dare al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, quando e’ sfilata la rappresentanza della Protezione civile. Un Letta che, a passo convinto, ha percorso i pochi metri che lo dividevano da Bertolaso ricevendone in cambio i ringraziamenti dall’altro sottosegretario.
La sfilata che quest’anno e’ durata oltre gli 80 minuti previsti dal programma, ha poi visto, anche se in forma ridotta, il solito bagno di folla del premier Berlusconi che, sia giungendo ma, soprattutto, lasciando il palco delle autorita’, e’ stato letteralmente circondato da molti dei presenti, dai giornalisti e dalle telecamere percorrendo alcuni metri di strada a piedi. Berlusconi ha stretto mano e risposto ai saluti limitandosi a dire che anche la sfilata di quest’anno gli era sembrata ‘molto bella’.