?Il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford
(Sottotitoli in italiano)
Nel 1996 Jobs ritornerà in soccorso della sua creatura, la Mela, praticamente sull’orlo del baratro dopo i colpi inferti dalla concorrente, Microsoft. Si trattava di compiere quasi un miracolo, ciò che fece Jobs lanciando la seconda fase di ‘Apple’, quella che conosciamo tutti perché è sinonimo di smart-phone, touch screen, IMac ma anche di un nuovo modo di ascoltare musica, leggere i giornali e navigare su Internet.
‘L’effervescenza, la passione e l’energia di Steve sono state fonti di innumerevoli innovazioni che hanno arricchito e migliorato tutte le nostre vite – ha dichiarato Apple in un comunicato – Grazie a Steve il mondo è immensamente migliorato’. Al mondo però Steve Jobs non lascia solo le sue ‘intuizioni geniali’, ma lascia una vita, la sua, che in se stessa è già una lezione per tutti. Il suo vero testamento, probabilmente Steve Jobs lo consegnò già nel 2005 quando parlando ai neolaureati di Stanford lanciò il monito: ‘Siate folli, siate affamati’, il motto della sua vita.
Lui che abbandonò l’università per non fare spendere ai genitori adottivi i risparmi di tutta la loro vita, che dormì sui pavimenti del college per seguire improbabili corsi di calligrafia. Eppure, come disse allora ai ragazzi, ‘nella vita spesso la questione è sapere collegare i punti, mettendo a frutto le esperienze passate’ e facendosi guidare dall’unica cosa che conta, la passione. E, difatti, quei corsi di calligrafia, seguiti solo per passione, si rivelarono utilissimi già nel primo Macintosh, famoso per l’accuratezza e l’estetica dei suoi caratteri oltre che per la modernità dell’interfaccia grafica. ‘Dovete credere in qualcosa: il vostro guru, il destino, il karma o altro. Questo approccio non mi ha mai mollato ed è questo che ha fatto la grande differenza nella mia vita’.
Tutta l’America oggi è in lutto per la perdita di un dei suoi più grandi uomini. Ringraziamenti per quello che ha fatto, assieme alle condoglianze, sono arrivate dai suoi amici, Bill Gates e Mark Zuckerberg, e dai più conosciuti capitani d’aziende americani.
Alle 21.30 di sera anche un lungo messaggio di cordoglio del Presidente Barack Obama: ‘Steve è stato tra i più grandi innovatori dell’America, coraggioso abbastanza da pensare in modo diverso, audace abbastanza da credere di poter cambiare il mondo e con il talento sufficiente per farlo’. Steve, continua Obama, ‘è la personificazione dell’ingegno americano: facendo personal computer e mettendo internet nelle nostre tasche, ha fatto della rivoluzione dell’informazione qualcosa di accessibile, divertente ed intuitivo’.
Steve, ricorda ancora Obama, ‘era solito dire che viveva ogni giorno come fosse l’ultimo. E l’ha fatto per davvero, trasformando le nostre vite, ridefinendo l’intera industria e compiendo una delle più difficili imprese della storia umana: ha cambiato il modo in cui ognuno di noi vede il mondo’. ‘Forse – conclude il messaggio presidenziale – il fatto stesso che il mondo ha appreso la notizia della sua morte da uno degli strumenti che lui ha inventato è il tributo più grande al successo di Steve’.